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di ROBERTO GRANDINETTI
Esiste tuttora il pericolo frana nell’area commerciale di contrada Malavicina di Zumpano (Cs), e in particolare in alcune porzioni di terreno in cui insistono il Lidl e la nuova Multisala. Lo hanno stabilito ieri mattina i giudici del Riesame reale di Cosenza, che – accogliendo il ricorso del procuratore capo Dario Granieri e del sostituto Giuseppe Casciaro – hanno disposto il sequestro immediato di una porzione di manufatto di proprietà della Lidl srl e di un’altra porzione di manufatto della “Duel Village spa”, proprietaria dei locali della Multisala. Si tratta di porzioni prossime al costone. Il Riesame (Lucia Angela Marletta presidente relatore, Vincenzo Lo Feudo e Claudia Pingitore giudici a latere) hanno nominato come custode giudiziario l’attuale sindaco di Zumpano, Maria Lucente. Il provvedimento è stato notificato ai diretti interessati dagli uomini del Corpo Forestale di Cosenza, agli ordini del comandante Francesco Curcio. Oggi stesso degli esperti saranno sul posto per individuare e delimitare l’area interessata. La Multisala ieri è rimasta regolarmente aperta. Vedremo cosa accadrà oggi. La Procura si era opposta a una precedente decisione del gip, che respinse la richiesta di sequestro delle due porzioni di terreno. Da qui il ricorso al Riesame reale, con l’udienza che si è svolta lo scorso primo marzo. La vicenda ruota attorno all’inchiesta che la stessa procura bruzia aprì a seguito della frana che il due marzo dello scorso anno interessò il Lidl, costringendolo alla chiusura. E la decisione del Riesame era particolarmente attesa dal pm Casciaro per procedere con la chiusura delle indagini preliminari. Sei a tal proposito le persone finiti poste sotto inchiesta. Si tratta dell’ex sindaco di Zumpano Claudio Carelli, di Antonio De Ierolamo, Eugenio Cerere, Francesco, Maria Gabriella e Maria Teresa De Falco. L’atto di chiusura sarà a questo punto formalizzato in questi giorni. Per quanto riguarda il sequestro deciso ieri, i giudici del Riesame nella loro ordinanza hanno inserito le conclusioni cui sono giunti i consulenti tecnici nominati dallo stesso Casciaro (il professore universitario Gino Mirocle Crisci e l’ingegnere Maurizio Ponte) all’indomani della frana del Lidl e ai quali fu chiesto di riferire «sulla situazione morfo-strutturale dei luoghi, con particolare riferimento alle aree sulle quali insistono le strutture commerciali già interessate dai movimenti franosi e alle aree immediatamente adiacenti». Ebbene nella loro relazione, consegnata in procura un paio di mesi fa, il professore Crisci e l’ingegnere Ponte hanno tra le altre cose scritto che «la situazione di pericolo era perfettamente desumibile già al momento della progettazione delle opere in oggetto (edificio Multisala e Lidl), sulla base della sola analisi visiva della evidente franosità pregressa su tutto il costone in esame, in quanto le superfici interessate dall’evento edificatorio in progetto rappresentavano, con chiara evidenza, l’area in cui un eventuale fenomeno franoso avrebbe trovato la sua naturale evoluzione». Insomma, a detta dei consulenti, basta solo guardare il costone per rendersi conto della sua pericolosità… Negli atti del pm c’è anche l’esposto denuncia che il geologo cosentino Carlo Tansi presentò in procura. Secondo lui «il costone che delimita la zona commerciale è fortemente instabile poiché è costituito da terreni dalle scadenti proprietà geotecniche». Relativamente alla decisione presa ieri dai giudici del Riesame, gli avvocati che rappresentano la “Duel Village”, ossia Francesco Chiaia e Salvatore Alfano, hanno annunciato il ricorso in Cassazione: «Riteniamo evidente – hanno commentato a caldo – la compressione dei diritti dei nostri assistiti…». Sul presunto rischio frana nell’area commerciale di Zumpano intervenne l’imprenditore campano Carlo Simeoli, costruttore della Multisala. Disse di essersi impegnato per rendere «più che sicura la zona», eseguendo, a proprie spese, una articolata serie di lavori, per mettere al riparo, il complesso e l’area su cui ricade, dalle conseguenze di eventuali fenomeni atmosferici, anche i più violenti. A tal proposito l’imprenditore campano ricordò che «proprio l’autorità di Bacino Regionale (che è la maggiore autorità al riguardo) ha espresso il proprio parere favorevole sui lavori eseguiti, ritenendoli idonei allo scopo della messa in sicurezza dell’area, in conformità, alla stringente normativa di settore, contenuta nel Piano di Assetto Idrogeologico della Calabria e dalle sue norme di attuazione».

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