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LA BASILICATA è da sempre una terra di “Passione” e di mistero. I suoi paesaggi ma anche la “voglia” di sacro che accompagna da sempre la devozione del popolo lucano, durante la settimana Santa prendono forma nei volti, nelle storie, nelle tradizione delle cosiddette vie crucis. In tutta la regione a partire da oggi, il mistero della morte di Gesù Cristo viene rappresentato secondo il “gusto” tipico di ogni paese. E’ il segno di una religiosità che non si spegne. E’ il segno di una tradizione e di una devozione che vuole resistere al tempo.

Atella, giovedì ore 16

AD ATELLA tutto si svolgerà nel centro storico. La Sacra Rappresentazione non si discosterà molto da quelle degli altri paesi. I personaggi si susseguiranno e “parleranno” ognuno secondo il proprio copione della vita di Gesù. Un palco allestito nei pressi della chiesa principale si svolgerà tutta la scena relativa alla condanna: il dialogo con il sinedrio, il processo, il giudizio di Pilato e la sentenza a morte pronunciata dallo stesso procuratore romano. Da qui poi comincia la lenta via Crucis verso il Calvario posto al di fuori del paese. Particolare non da poco che rende più suggestiva la PAssione è rappresentata dal fatto che Gesù e Maria sono interpretati da una coppia di giovani che si uniranno in matrimonio entro l’anno corrente. I due secondo la tradizione dovranno digiunare per tre giorni prima della processione, come estremo atto di devozione. Altro aspetto particolare è la scelta del Cireneo che ogni anno ricade su una persona del pubblico.

Maschito, venerdì ore 16

SONO una ottantina i personaggi che nel paese arberesh animeranno la tradizionale via Crucis. Il particolare paesaggio del paese farà da sfondo a ogni scena della sacra rappresentazione. E’ il caso per esempio della villa comunale che diventa l’Orto degli Ulivi, luogo in cui Gesù fu tradito da Giuda. Il processo a Gesù è celebrato nei pressi della Fontana Skanderbeg. Seguono, come da tradizione, gli incontri con la Maddalena, le pie donne e la Veronica che asciuga il volto di Cristo. A quest’ultima faranno seguito due donne che portano il lenzuolo in cui sarà avvolto il corpo del Cristo dopo la morte. Singolare è l’immagine della donna con il gallo che, facendosi spazio tra gli altri figuranti, simboleggia la predizione del tradimento di Pietro. La Sacra Rappresentazione di Maschito, come a Barile, vede la presenza della Zingara ricca, colma d’oro, che insieme alla Zingara povera va in giro a distribuire ceci e caramelle al pubblico.

Venosa, venerdì ore 17

LA SACRA rappresentazione di Venosa è giunta quest’anno alla sua trentaseiesima edizione. E’ la via Crucis più “televisiva” di tutte. Molti dei dialoghi infatti sono riadattati dal film “Gesù di Nazareth” di Zeffirelli. Molto si gioca sull’effetto che i monumenti venosini che riescono con la loro bellezza a dare un tocco del tutto particolare. In piazza San Giovanni de Mata è_ ambientata la scena dell’ultima cena curata fin nei minimi particolari. Il corteo si sposterà po verso la Villa Comunale o nei pressi della Fontana Angioina per poi arrivare in piazza Castello per il processo presieduto dal sommo sacerdote Caifa. Dopo il giro della città che toccherà altri luoghi storici come Piazza d’Orazio e la cattedrale, il corteo tornerà in piazza Castello dove Gesù verrà crocifisso e dove risorgerà anche grazie a “strumenti” tecnologici. Particolare non da poco è che i personaggi prima di vestire i panni del tempo vivono un ritiro spirituale mirato a renderli consapevoli del valore degli uomini e delle donne che andranno ad interpretare.

Barile, venerdì ore 15

SONO stati famosi antropologi (da Luigi Lombardi-Satriani a Giambattista Bronzini, Angelo Lucano Larotonda, V. Cervellino fra i tanti) a denominare la plurisecolare “Via Crucis” di Barile (all’interno della suggestiva “Java e madhe” bizantina e latina) con il termine “Sagra dei Misteri” della passione di Gesù di Nazareth. Fervono, da vari mesi ormai , le fasi propedeutiche di selezione, l’allestimento dei costumi, gioielli, la preparazione dei personaggi (circa 150 in tutto) che daranno vita all’edizione 2011 della “sacra rappresentazione” di Barile che ebbe il privilegio, nel 1983, di sfilare a Roma ed in Vaticano, alla presenza benedicente del Pontefice Wojtila, il primo di maggio proclamato “Beato” dalla chiesa universale. Con questo reportage , vogliamo continuare il “viaggio” iconografico e storico-culturale avviato nella passata performance , grazie al Comitato “Via Crucis” ed ai referenti locali di “EuroPassions” che, proprio nel 2010, hanno visto convergere, in rete nazionale, su Barile comitati organizzatori di numerose regioni d’Italia. «Suddivisi in 25 gruppi, 117 figuranti, tutti scelti tra la gente del posto, – recita la brochure curata dall’Apt Basilicata – fanno rivivere la Passio Christi. Tra loro si distinguono i protagonisti degli episodi salienti della Via Crucis dopo Gesù, ecco arrivare i sacerdoti, le pie donne, i farisei, la Madonna, gli apostoli – e personaggi particolari e alieni alla nostra cultura religiosa: sono la Zingara accanto alla Zingarella e il Moro insieme al Moretto a rappresentare l’insidia, l’ignoto. Precedono il corteo religioso tre centurioni a cavallo che suonano una tromba – opera di artigiani locali come altri accessori e costumi indossati dai personaggi – e tre bambine vestite di bianco, le Tre Marie. Una ragazza in abito nero porta uno stendardo recante i segni della Passione di Cristo, mentre trentatrè fanciulle con una veste viola ricordano gli anni di Gesù al momento della morte».

Potenza, Rione Cocuzzo venerdì ore 15

E’ DI SICURO la via Crucis cittadina più spettacolare. Nella parrocchia Maria Santissima dell’Immacolata va in scena una sacra rappresentazione che nel corso degli anni ha raccolto sempre più consensi. Grazie all’intuizione del parroco don Donato Lauria e da un gruppo di giovani la “Passio Christi” del Serpentone non è solo un momento prettamente “teatrale”, ma un tempo in cui riflettere sulle tematiche del bene e del male. E proprio su questi due aspetti che si apre la singolare rappresentazione fatta di dialoghi, di drammatizzazione, di danze e di canti. Una lettura profondamente cristiana resa possibile anche dall’interpretazione dei protagonisti che ogni anno assumono aspetti attoriali di prom’ordine. La “Passio Christi” pur rimandendo fedele al Vangelo non dispensa aspetti teatrali tipicamente moderni. Il canto, la musica e la danza assumono – soprattutto nella prima parte – un ruolo predominante. I personaggi sono circa 150 e sono quelli della tradizione biblica: Gesù, Pietro, Giovanni, Giuda, Tommaso e gli altri discepoli, Caifa, Anna, Nicodemo e gli altri sacerdoti, Ponzio Pilato, Erode, Maria la mamma di Gesù e le altre Marie, Barabba, la Samaritana e i due ladroni. «Su tutti – si spiega nella brochure – vigilerà la morte cone le sue tentazioni un personaggio immaginario, che accompagna la vita dell’uomo sin dalle sue origini, personificazione delle sofferenze del nostro tempo e che ci ricondurrà alla nostra triste realtà di uomini che hanno trasformato ogni campo della vita in un campo di battaglia».

Bernalda, venerdì ore 14.30

SI PROFILA come un evento unico in Basilicata, quello di venerdì prossimo a Bernalda. Dalle 14,30 in corso Umberto I “La Creativa group” ha organizzato “L’arte narra la Passione”: cinque stazioni della Via Crucis – “Gesù è flagellato e coronato di spine (Vers. Marco 15, 17-19”, Gesù è caricato della croce (vers. Marco 15,20), Gesù in croce, la madre e il discepolo (vers. Giovanni 19, 26-27), Gesù muore sulla croce (vers. Marco 15, 33-39), Gesù è deposto nel sepolcro (vers. Marco 15, 40-46) – saranno realizzate da dieci artisti madonnari. «La Via Crucis è un rito cristiano con il quale si rievoca e commemora il percorso doloroso compiuto da Cristo prima di essere crocifisso. – spiegano gli organizzatori – Originariamente la Via Crucis era un vero e proprio pellegrinaggio presso quei luoghi in cui realmente Gesù aveva vissuto la sua passione. Oggi, invece, è pratica molto diffusa rappresentare le stazioni nelle chiese e nelle strade in modo da permettere a ogni credente di portarsi idealmente a Gerusalemme e vivere in maniera forte e profonda quei momenti. I madonnari sono artisti che, con tecniche sapienti accompagnate dalla semplicità di gessetti colorati, sono in grado di donare ad un arido manto stradale la bellezza e la luminosità dell’arte, andando a realizzare dei disegni che sono delle vere e proprio arte. Ed è per questo che “L’Arte narra la Passione”, evento unico in Basilicata, si è proposto di celebrare la Via Crucis accompagnando la tradizionale processione con l’arte di dieci artisti madonnari. Lo scrupoloso e rispettoso silenzio che contraddistingue l’operato di questi maestri che lavorano in ginocchio per ore, donerà a questo importante rituale cristiano una forte profondità spirituale. L’obiettivo degli artisti non è certamente il mero intrattenimento, piuttosto essi si prefiggono di donare qualcosa di intimo e delicato In questo modo si permetterà a tutti i partecipanti alla Via Crucis di poter vivere un’emozione e una riflessione spirituale profonda e travolgente». In contemporanea alla manifestazione, presso la villa comunale i madonnari realizzeranno altre opere per raffigurare la Passione di Cristo.
r.montemurro@luedi.it

Rionero, sabato ore 10

SARANNO 180 i personaggi della Passione di Cristo di Rionero in Vulture. Una rappresentazione che di fatto chiude il ciclo delle vie Crucis lucane. Si comincia con l’entrada trionfale in Gerusalemme fino alla crocifissione e alla Resurrezione. Anche a Rionero come a Barile e Maschito, figura caratteristica è rappresentata dalla zingara. E’ vestita di nero e coperta d’oro che simbolicamente rimandano da una parte al male e al peccato dall’altro alla dissolutezza e alla corruzione. Altra particolarità è rappresentata dagli angeli bianchi che portano il cero pasquale e il grano germogliato dei sepolcri. Accanto ai personaggi evangelici in processione spiccano figure cui si riconosce una funzione pedagogica: il Moro e i Moretti, emblema dell’“altro”, del “diverso”, inteso come ciò che non è cristiano. Altra particolarità è rappresentata dal personaggio di Malco. Incappucciato, con le scarpe calzate di traverso, fustiga le persone e indica la punizione di coloro i quali, ciechi, hanno condannato e offeso Gesù.

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