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di CESARE MARINI
Esprimo il convinto apprezzamento per la manifestazione di domani, la promozione di una vasta adunanza per gridare il rifiuto alla ’ndrangheta è la più solenne risposta della società civile alla violenza organizzata ed esprime la volontà di rinascita dei corpi intermedi della nostra regione. Ho lamentato, in diverse occasioni, la debolezza del tessuto associativo e culturale calabrese nel sollecitare iniziative di mobilitazione e denuncia dei mali che affliggono la vita dei cittadini. Eppure in Calabria negli anni Settanta si ebbe una interessante fioritura di associazioni e di giornali locali, protagonisti di una splendida stagione di partecipazione al dibattito pubblico. L’iniziativa di chiamare a raccolta cittadini, istituzioni, partiti, rappresentanze sociali, libere associazioni per manifestare la univoca volontà di vedere debellate le organizzazioni mafiose è un evento rilevante e utile. I fatti gravi di Reggio Calabria, lo stillicidio di omicidi giornalieri, l’impegno della magistratura e delle forze dell’ordine nell’arginare l’invasività della delinquenza organizzata, necessitano del sostegno popolare. Chi rischia la vita per garantire l’applicazione della legge e difendere la libertà della gente dalla violenza e dall’arbitrio non merita di essere lasciato solo. L’isolamento dei magistrati e dei militari preposti all’ordine pubblico è il migliore alleato della ’ndrangheta. Cittadini attivi, partecipi e giudici attenti sono il migliore antidoto alle forme di devianze delittuose. La denuncia della stampa di episodi o fatti che fanno emergere comportamenti omissivi o di complicità di singoli o gruppi con la malavita è essenziale per fare emergere le zone d’ombra presenti anche la politica, la burocrazia pubblica e l’imprenditoria. Una società non si redime se i cittadini onesti, che sono la stragrande maggioranza, per viltà o per cultura ambientale dovessero nascondersi, rinunciando a sostenere lo Stato nella sua azione di difesa della democrazia e della legalità. Aderisco alla manifestazione di domani e identica convinta partecipazione la esprime la rivista “Nuove Lettere Meridionali”, che rappresento.

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