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Di DOMENICO TALIA
I politici finalmente sospendono i medici che non sono capaci di curare i loro pazienti, talvolta fino a lasciarli morire, per colpa della loro inettitudine e del loro cinismo. La lista delle malefatte sarebbe lunga, ma tutti sicuramente ricordiamo di aver visto nel recente passato una ragazza morire in sala operatoria anche se era entrata lì con una semplice infezione o solo pochi giorni fa una mamma rischiare la vita insieme a quella del suo bambino per colpa di due medici che erano impegnati a contendersi il potere e le clienti. Quando in un mondo di persone incollate sulle poltrone conquistate non si sa come, qualcuno viene richiamato alle proprie responsabilità tutti siamo un po’ stupiti (favorevolmente) e anche po’ meno sfiduciati. Ma questi gesti, che sono necessari, non riescono ad annullare la lunga lista di tragedie e a diminuire la rabbia dei cittadini. I giornali sono pieni di tristi storie della sanità italiana malata (al Sud in condizioni patologiche molto più gravi che al Nord). I guai accadono non solo negli ospedali e nelle cliniche, ma anche in luoghi non da codice rosso che quindi dovrebbero essere più sereni e obiettivi, come dimostra la denuncia e la testimonianza lucida e altamente civile di Gianni Carteri (a lui vanno gli auguri doppi per la sua battaglia contro la malattia e contro i signorotti della sanità), che sulle pagine di questo giornale ha avuto il coraggio di raccontare la sua malattia e le difficoltà che un ammalato incontra per avere riconosciuti i propri diritti in una terra che non sa fare a meno di ruffiani (con o senza laurea). Anche se a volte i politici sospendono i medici, la vera domanda che bisogna chiedersi é: chi sospende i politici responsabili di questo stato di cose nella sanità? Chi riesce a sospendere quei politici che hanno raccomandato medici che si sono dimostrati incapaci e ignoranti? Chi sospende quei politici che per salvarsi l’immagine sospendono quelli che un giorno hanno messo su poltrone che non meritavano? In ruoli che non potevano avere per chiara ed evidente mancanza di titoli e di esperienza? Chi sospende quei politici che mentre sospendono medici che sono ormai sulla bocca di tutti per le loro palesi incapacità, decidono di mettere in sella in altri ospedali, magari vicini a quelli discussi, altri medici che occuperanno poltrone da primario o viceprimario solo perché hanno giurato fedeltà ai vecchi-nuovi satrapi che sanno parlare bene davanti alle telecamere e neanche quando sono soli nei loro letti, prima di addormentarsi, si sentono responsabili dello sfascio che si sono costruiti attorno? Gente che neanche di fronte ai morti che le loro politiche dissennate hanno generato, o non hanno saputo evitare, è capace di gesti dignitosi. Nel Mezzogiorno d’Italia e non solo, gli uffici pubblici, gli ospedali, le aziende sanitarie, le municipalizzate ed altri enti sono pieni di gente che occupa ruoli “per grazia ricevuta” da politici (che popolano sia il centrodestra sia il centrosinistra). Questi politici riceveranno indietro una grazia di ritorno da quei loro vassalli nel giorno delle elezioni. Persone incapaci di dirigere un ufficio, di completare una pratica o preparare un progetto, ma bravissimi a fare i galoppini elettorali quando è tempo di elezioni. Peggio delle cavallette, i galoppini sono capaci di trovare voti per i loro capi dovunque e comunque. Per quei politicastri che sanno come “mangiarsi” la sanità pubblica e insieme “investire” in quella privata senza vergognarsi di fare affari con malandrini, medici ignoranti e finti manager ottenendo accreditamenti di strutture molto discutibili ma molto fruttuose. Nonostante tutte queste diffuse malefatte, dobbiamo saper distinguere tra il grano e il loglio. Fortunatamente sia la sanità pubblica, sia quella privata non sono fatte solo di queste realtà. Ci sono anche da noi tante buone strutture sanitarie pubbliche e private che vanno sostenute e ringraziate per quello che fanno quotidianamente e ci sono tanti bravi professionisti che ci capita di incontrare quando abbiamo bisogno di cure. Naturalmente, queste strutture e queste persone sono danneggiate dagli altri inetti e imbroglioni e sono interessate, come noi, a che tutto questo disastro sanitario finisca presto. Verrà un giorno in cui la gente, gli elettori, i cittadini avranno la dignità civile di sospendere quei politici che sono responsabili delle scelte errate e colpevoli nella sanità? Politici che sono degni epigoni e insieme ispiratori di Cetto Laqualunque, che vanno sospesi non votandoli e ricordando a quelli che vorrebbero votarli i disastri di cui si sono resi responsabili. Forse solo allora quei politici, che non si dimetteranno mai loro sponte, saran no sospesi, o meglio, saranno licenziati per scarso rendimento. Finché questo non succederà, saremo tutti, chi più chi meno, responsabili e vittime dello sfascio della sanità che abbiamo oggi.
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