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Si è insediato questa mattina Rodolfo Ruperti, il nuovo capo della squadra mobile della Questura di Catanzaro. Calabrese di Crotone, 45 anni, Ruperti arriva da Caserta, dove, sempre come capo della locale squadra mobile, ha seguito molte inchieste sulla camorra e sul clan dei casalesi in particolare.
In passato ha diretto il commissariato di Palmi (Rc), prima di dirigere per 7 anni la squadra mobile di Vibo valentia, dove ha maturato un notevole eserienza nella lotta alla criminalità. Giunto nel capoluogo di regione da alcuni giorni, Ruperti stamani ha incontrato la stampa catanzarese.
«Sono qui – ha detto con entusiasmo. Essendo calabrese, lavoro nella mia regione con grande passione. Il lavoro dei giornalisti – ha detto ai cronisti presenti – è importante, perchè importante è dare la giusta rilevanza a quello che accade in Calabria». Ruperti giunge a Catanzaro in un momento di particolare recridescenza criminale, sia nel capopluogo che nella provincia, in particolare nel basso Jonio catanzarese dov’è riesplosa la «faida dei boschi».
«Catanzaro – ha spiegato – non è mai stata una zona franca, sopratutto per quanto riguarda il compmprensorio. Sono a conoscenza della situazione complessiva e delle mergenze, sia per quanto riguarda racket e traffico di droga, sia per quanto attiene al riemergere della guerra di mafia nella zona compresa fra le province di Catanzaro e Reggio. Grantisco il massimo impegno, ma fondamentale – ha aggiunto – credsia la collaborazione dei cittadini».
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