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I videogiochi, secondo quanto reso noto dai finanzieri della compagnia di Catanzaro che hanno eseguito il sequestro, non erano collegati alla rete telematica e quindi non assoggettati al prelievo erarariale. Cinque di essi erano installati in un bar del capoluogo, gli altri otto in un bar di Simeri Crichi, all’interno di una saletta predisposta appositamente. I titolari degli esercizi commerciali interessati sono stati denunciati.
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