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«Gravi irregolarità» sarebbero state riscontrate nella conduzione delle Assemblee di Circolo, tenutesi nei giorni scorsi nella Provincia di Vibo Valentia.
Le stesse, sono ora oggetto di un ricorso inviato ai Presidenti della Commissione Nazionale per il Congresso, della Commissione Nazionale di Garanzia, della Commissione Regionale per il Congresso e della Commissione Regionale di Garanzia. Pietro Squadrito, Giovanni Russo, Francesco Rimedio, Domenico Valerioti, Vincenzo Insardà, Paolo Barbieri in qualità di componenti della Commissione Provinciale per il Congresso, hanno richiesto l’annullamento delle assemblee di circolo tenutesi nei giorni scorsi nei Comuni di Polia, Zambrone, Spilinga, Dinami, Dasà, Mongiana, Vazzano, Sant’Onofrio, Spadola, Simbario.
«II coordinatore della commissione provinciale per il congresso – si legge in un documento dei ricorrenti – ha omesso e continua ad omettere sistematicamente di convocare i componenti della stessa Commissione aderenti alla Mozione Franceschini per deliberare sulle variazioni (continue e ingiustificate) apportate al calendario delle assemblee, impedendo lo svolgimento del ruolo di garanzia ad essi assegnato».
Gli stessi esponenti della mozione, «venuti a conoscenza delle irregolarità sopra esposte, più volte e per diversi motivi, avevano responsabilmente richiesto ai presidenti delle commissioni regionale e provinciale per il congresso le relative convocazioni delle Commissioni ed il ripristino delle regole e procedure congressuali a tutela dei diritti degli iscritti, dell’immagine e credibilità del partito, nonchè della credibilità delle stesse Commissioni. A ciò si aggiunga che il Coordinatore della Commissione Provinciale per il Congresso, pur da noi sollecitato, ha omesso di convocare entro lo scorso 21 settembre la stessa Commissione per procedere agli adempimenti necessari ad un corretto svolgimento dell’Election Day del prossimo 25 ottobre, relegando Vibo Valentia ancora una volta tra le ultime Province ad organizzare le attività politiche del PD».
Pertanto «al fine di garantire un corretto svolgimento delle Assemblee dei circoli e per il rispetto delle regole e degli adempimenti congressuali, oltre all’annullamento delle Assemblee di cui sopra, è stata richiesta la rimozione immediata del coordinatore della commissione provinciale per il congresso, Rosario Di Renzo, quale primo responsabile delle irregolarità verificatesi, in quanto non ha saputo e voluto svolgere il compito di garante che era stato chiamato ad assolvere».

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