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«Non generici allarmismi, ma tempestivi controlli sulle condizioni dello stato di inquinamento del mare». Lo ha detto il parlamentare del Partito Democratico Nicodemo Oliverio, capogruppo in Commissione Agricoltura alla Camera, nel corso del convegno che si è svolto a Cirò Marina sulle problematiche del comparto della piccola pesca, in merito alla vicenda della nave affondata al largo di Cetraro, nel Cosentino, probabilemnte carica di fusti con sostanze radioattive.
«La salvaguardia della salute dei cittadini – ha evidenziato Oliverio – deve
essere il nostro primo obiettivo. E’ necessario poi che il Governo invii in
Calabria una task-force, tecnicamente preparata, per seguire la vicenda e
doti di adeguate risorse finanziarie autorità ed enti coinvolti in questa
grande, indispensabile opera di bonifica. Occorre un piano di intervento per verificare l’esistenza di altre navi usa e getta cariche di prodotti nocivi sui fondali dei nostri mari. La situazione è quindi molto seria e come tale va affrontata portata a soluzione. Le notizie di questi giorni hanno tra l’altro messo in crisi un comparto, quello ittico, significativo per la nostra economia. I pescatori di Cetraro e tutti gli operatori del settore in queste ore denunciano un sensibile calo dei consumi di pesce, con un vertiginosi calo dei prezzi e quindi dei guadagni, e chiedono con forza che si faccia chiarezza sull’intera vicenda. Una chiarezza – secondo il parlamentare del Pd – che aspettano, in fretta, tutti i calabresi e gli italiani. Assieme all¹accertamento di tutte le responsabilità ed alla elargizione delle duri sanzioni che è necessario applicare».
Da parte sua anche Carmen Santagati, già candidata alle recenti consultazioni elettorali del Parlamento Europeo e coordinatrice provinciale della Lega Nord in Calabria, ribadisce come sia necessario che «il governo chiarisca al più presto la vicenda del relitto ritrovato al largo delle coste con un centinaio di fusti contenenti materiale tossico perchè i cittadini calabresi hanno diritto di sapere e ogni giorno che passa si ascoltano giudizi contraddittori, divisi tra catastrofismo e superficialità. In Calabria – afferma Santagati – si registra una situazione di allarme
sociale che non si può sottovalutare. Occorre quindi la massima tempestività
e chiarezza per conoscere innanzitutto l’entità del fenomeno, dato che un
pentito della ‘ndrangheta ha riferito che vi sarebbero altre navi affondate
con materiale radioattivo non solo nelle acque calabresi ma in tutto il
Mediterraneo. In secondo luogo conoscere le conseguenze per la salute della
popolazione con apposite indagini epidemiologiche e per l’ecosistema marino
per capire se ci troviamo o meno dinanzi a una vera e propria catastrofe
naturale che interessa sia sul piano sanitario che su quello dell’economia
ittica e turistica. Infine – conclude la nota a firma della Santagati – la
politica globalmente intesa deve investire tutte le migliori energie di cui
dispone per pervenire alla completa bonifica dei fondali calabresi non
lesinando gli esborsi economici che si dovessero rendere necessari poichè,
diversamente, verrebbe fortemente inficiato il diritto alla salute di tutti
i calabresi. Dovrà comunque richiedersi – conclude – da parte delle autorità
preposte il più elevato livello di vigilanza affinchè simili tristi episodi
non abbiano a ripetersi ed affinchè gli ignobili propositi di quanti
intendono relegare la Calabria a pattumiera radioattiva vengano
irreparabilmente frustrati»
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