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Scrivo a mente fredda, perché non nego che la notizia della morte di Mike Bongiorno mi ha colpito e rattristato. Pro e contro dell’essere personaggio pubblico, quando vita morte e miracoli sono eventi d’agorà. Chiacchiere da bar, insomma. Quella stessa dimensione manifesta per cui stima disistima onore e critica sono alla portata di tutti. Magia del piccolo schermo, che ti attrae e ti avvolge. Ti modella e ti fa compagnia. Comicità e fantasia, Mike. Volontarie gaffe e saputa falsa ignoranza. Stile, maestria e simpatia. Allegria, amici ascoltatori. Riproposizione di uno slogan storico. Insegna e marchio di cinquantacinque (!) anni di televisione. Arrivi e partenze, Lascia o raddoppia, TeleMike, La ruota della fortuna, Genius, …. Storia vera da guinness dei primati. Storia da fascia serale o pre-serale.. I quiz di Mike, rischio e azzardo d’importazione. Americana, s’intende. Per fondare la tv nostrana. Sollazzo e impegno del nucleo familiare riunito davanti al televisore dell’Italia degli anni Sessanta. Non c’ero, ma ricordo con simpatia quella scena con il grande Totò nel film Lascia o raddoppia. Il trepidare italico di chi attendeva una domanda ed era ansioso di fornire o ascoltare una risposta. Chi ha la tv può guardare l’amato quiz. Quadretto da focolare domestico. Cinquantacinque anni d’Italia. Tra hippie e borghesia, mode e Concilio ecumenico. A proposito, Mike si definiva “un cattolico”.
Da Sanremo (undici edizioni presentate) a Miss Italia. Allo sport, lo sci e l’amatissima Juventus. Passando per l’incontro con Silvio Berlusconi. Pioniere della tv pubblica, Mike, punta di diamante del polo televisivo privato. Fino ai bambini. A me, bambino, che entravo con grembiule e fiocco in classe gridando, “Allegria”, dopo averlo visto alle 7, dopo la Zanicchi, nella sua Ruota della fortuna. I ragazzini, appunto. Genius, il programma degli ultimi anni, lo ricordate??
A chi Mike non ha tenuto compagnia? Se la televisione è stato un evento storico dell’età moderna, beh, allora il suo papà rappresenta un emblema dell’età moderna. Ora, la morte. Luogo di destinazione comune, laddove non è mito, non leggenda, non guinness. La livella di ogni maschera, pubblica o privata. Di ogni persona, insomma. Arrivederci, Mike, con Allegria.
Fabio Mandato
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