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Il presidente della Provincia di Crotone, Stanislao Zurlo, ha proposto al presidente del Consiglio, Benedetto Proto, la convocazione urgente dell’assemblea provinciale per una discussione sulla discarica di località Giammiglione. Zurlo avrebbe nuovamente espresso la propria contrarietà rispetto a ogni possibile edificazione di nuove discariche nel territorio provinciale».
Contrario alla decisione di realizzare nuove discariche, anche il capogruppo del Pd alla Provincia di Crotone, Ubaldo Schifino: «La decisione presa dal commissario per l’emergenza ambientale in Calabria, Goffredo Sottile, di autorizzare una discarica di servizio alla società francese Veolia per il completamento del ciclo integrato dei rifiuti ci appare palesemente in contrasto con la volontà espressa dai cittadini e dalle associazioni formatesi sul territorio di Crotone in difesa della già precaria salubrità dei nostri luoghi».
Schifino, in una nota, ha ricordato come «le stesse istituzioni, Provincia e Comune, hanno più volte evidenziato la loro contrarietà all’uso dell’area di Giammiglione per la realizzazione di un ipotetico distretto nazionale per il trattamento dei rifiuti, siano essi urbani, industriali o tossici». Schifino, «solleciterà una immediata e straordinaria riunione del Consiglio provinciale perchè si possa discutere in merito all’intera vicenda. Durante la riunione – afferma – dovranno risultare chiare le determinazioni da prendere. Sono troppi gli interessi privati e speculativi che spingono affinchè il nostro territorio provinciale venga trasformato in un mega distretto nazionale per i rifiuti di ogni genere».
«Intanto – aggiunge Schifino – si fanno sempre più impellenti le questioni legate alla salute e quelle riguardanti la bonifica dei territori interessati dalla presenza di materiali tossici e inquinanti. In questo scenario appare quanto mai chiaro che su questo lembo d’Italia gravano interessi lobbistici, massonici e affaristico-politici in grado di deturpare e mortificare ogni prospettiva futura».
Schifino chiede, infine, che la «solerte magistratura crotonese, che ben conosce lo scenario territoriale, indaghi e faccia i dovuti approfondimenti su ipotetici faccendieri che operano in maniera trasversale e non certo nell’interesse della collettività».

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