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Succede di tutto sul prato e negli immediati dintorni del Ceravolo. Il Catanzaro,
infatti, ancora una volta rimane incastrato nella maledizione dei playoff e lascia via libera per la finale contro il Gela al volitivo e positivo Pescina che, è bene chiarirlo, non ha rubato assolutamente nulla.
Nella partita più impegnativa della stagione, Provenza perda quasi la bussola che l’aveva imposto come una della note più positive della stagione; Improta non trova di meglio da fare che inveire contro parte del pubblico che a sua volta inveisce contro di lui. In due parole, una delusione.
Il pubblico è quello delle grandi occasioni quello che accoglie le due squadre in campo con la curva Ovest piena di striscioni (registrata anche le presenze dei gemellati del Barletta) e pronta all’incitamento sonoro ed i Distinti finalmente riaperti. Provenza e Perrone schierano le squadre secondo il medesimo modulo con l’abruzzese che preferisce Rosamilia a Laborgaine e sposta
il folletto Cruciani sull’out di sinistra. Al 18’, vantaggio giallorosso con Iannelli che aziona il contropiede per poi concluderlo in maniera vincente dopo un contrasto vinto su Blanchard su assist di Corapi.
La reazione abruzzese a grande squadra ed il Catanzaro però tiene duro.
La chiusura del tempo è su un rigore richiesto da Di Maio per una strattonata di Blanchard vista da tutto o stadio tranne che dall’arbitro vicentino.
La ripresa inizia in tono minore con il Pescina che non accenna ad accelerare i tempi per otenere il gol che lo porterebbe alla finale anzi lasciando che sia il Catanzaro a menare le danze.
Neanche i cambi di Perrone portano notevoli cambiamenti fin quando non si arriva al minuto 36′: su una punizione contestata per il Pesxcina si scatena una bagarre che porta all’espulsione di Giordano ma anche alla battuta del calcio da fermo da una decina di metri più avanti rispetto al dovuto. Il tiro di Piva viene deviato dalla barriera e spiazza Mancinelli. Il Catanzaro entra a quel punto i gran confusione con Provenza che opera i cambi inserendo tutte le punte a sua disposizione e sbilanciando ancor di più la squadra che infatti subisce due contropiede consecutivi sul secondo dei quali il solito Bettini chiude la contesa a nulla valendo il successivo gol di Montella.
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