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di Roberto D’Alessandro
Emozionato, ma lucido come al solito il tecnico Valente, che commenta con soddisfazione la conquista della serie D.
“Raggiungiamo questo traguardo – dice Valente – con il contributo di tutti: società, ambiente e questi miei ragazzi meravigliosi. Ci ho messo del mio. Sicuramente il mio cuore. Non so se la mia competenza. Alla fine è stata un’opera d’arte. Abbiamo giocato con solo due difensori e siamo risultati la migliore difesa. E senza attaccanti veri siamo stati miglior attacco. Questa squadra è riuscita sempre ad esprimere un bel gioco con una continuità di rendimento eccezionale. Questi ragazzi hanno saputo sviluppare il senso di sacrificio attraverso l’umiltà. Tutto questo ci ha permesso di essere i migliori”. Ma quando ha creduto che questa squadra potesse vincere il campionato? “Ci ho creduto sempre, anche nelle difficoltà. E per questo ringrazio il presidente Panetta perché soprattutto in quei momenti ci è stato vicino. Ho creduto che avremmo potuto vincere il campionato dopo la vittoria di Policoro ed il pareggio raggiunto a Muro, entrambe le volte in rimonta”. Il nome di Valente, adesso, è scritto nella storia del calcio pisticcese, perché il tecnico ha raggiunto due volte la D con la Pol. C.S. Pisticci. “E’ un aspetto che mi inorgoglisce – prosegue il tecnico -come pisticcese e che mi emoziona molto. Sono orgoglioso di aver realizzato le cose più belle nella mia carriera calcistica qui a Pisticci. Ringrazio, pertanto, questa società che ha creduto nel progetto. Mai avrei sognato, dopo la retrocessione di due anni fa, di arrivare fino a questo punto. Le due precedenti volte che una squadra di Pisticci è salita in D c’era un progetto ambizioso alle spalle. Oggi, invece, non ci sono i capitali di allora. Per questo abbiamo ottenuto un risultato sensazionale”. Un Valente plurivicente in eccellenza lucana che, però, non ha mai avuto l’opportunità di allenare in D. Sarà la volta buona? “Sarei felicissimo di rimanere qui, ma non mi faccio illusioni, viste anche le esperienze del passato”. Immensamente soddisfatto il presidente del Pisticci, Donato Panetta che parla di “Vittoria meritata, anche se bisogna fare i complimenti alle avversarie che hanno tenuto a testa ad una grande squadra, rendendo avvincente il campionato”. In tre anni Panetta ha salvato il calcio a Pisticci, è retrocesso ed ha vinto due campionati di seguito. Una esperienza per nulla noiosa: “non me l’aspetta nemmeno io – commenta Panetta -. Ma vorrei precisare che sono il presidente di un gruppo di amici. Abbiamo iniziato assieme questa esperienza e la passione ci ha portato fin qui. Adesso vedremo di organizzarci per il futuro. Per quello che mi riguarda sono abituato a dimettermi ogni anno dalla carica. Se vorranno riconfermarmi farò ciò che ho fatto in questi anni”. Ma Pisticci può fare la serie D? “Le nostra condizioni economiche – riprende a dire il numero uno gialloble – non sono eccezionali. Lavoriamo tanto per reperire le risorse. Non ci sono grossi imprenditori e per dare corpo alle nostre casse c’è da lavorare sodo, ogni giorno. Bisognerà, inoltre, provare a sopperire continuando a fare scelte intelligenti, come quelle prese finora”.Sul futuro di mister Valente, infine, Panetta ha le idee molto chiare: “Se ci sarà l’accordo sul mio nome per la presidenza – conclude – sicuramente Valente sarà l’allenatore del Pisticci, sempre che poi si trovi un accordo con lui. Altrimenti non sarò io il responsabile delle scelte future della società e quindi non saprei dire”.
I complimenti ed un grosso in bocca al lupo per il futuro giungono a Panetta ed a tutti i tifosi dal fondatore della Pol. C.S. Pisticci, Luciano De Biasi: “Raggiungere questo traguardo è motivo di grande soddisfazione – dice l’indimenticato presidente gialloble – ed ovviamente non posso che partecipare a questa gioia, perché mi emoziona sapere che una realtà nata nel 1996 con il mio contributo ancora oggi riesce a vivere nella continuità e regalare emozioni. Questo risultato significa che ho seminato bene e che coloro che mi sono succeduti hanno saputo raccogliere la sfida con passione e fare un ottimo lavoro. Hanno avuto la forza di risollevarsi dalla retrocessione e di tornare addirittura in D. E’ una vittoria che in un certo qual modo ripaga anche me. Inoltre chi l’ha ottenuta, ovvero Donato Panetta, oltre che mio amico era il faro in campo della prima Pol. C.S. Pisticci. Oggi sa condurre la società così come allora guidava i suoi compagni in campo. La speranza, adesso, è che si possa sfatare il tabù della serie D. Io ripeto un concetto che ho avuto modo di ribadire più volte in passato: c’è bisogno del sacrificio e del contributo di tutti . Bisogna che i diversi fattori che ruotano intorno al calcio locale si diano da fare e facciano ognuno la sua parte, perché un gruppo da solo non può reggere economicamente per molto. Spero che i tempi siano cambiati e che Pisticci mostri la maturità necessaria a sapersi meritare la serie D e mantenerla per molti anni”.
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