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Si svolgono nell’affascinante scenario del centro storico ed hanno una forte impronta catalana i riti pasquali celebrati durante la settimana santa a Stilo, nel reggino.
Un ruolo centrale hanno i «fratelli» (confraternita dell’Immacolata e di San Pietro), che da 400 anni organizzano le sacre rappresentazioni della Passione. La Settimana Santa stilese è un susseguirsi di cerimonie liturgiche al chiuso delle chiese o all’aperto sui sagrati e di processioni nella suggestiva oscurità della sera e della notte per le piccole vie del centro storico del paese. Venerdì, a conclusione della processione dell’Addolorata, sono state rappresentate le «Tre ore di agonia». Prima del rito della «schiovazione» (la deposizione di Cristo dalla croce ad opera di sei rappresentanti della comunità stilese, scelti dall’arciconfraternita, sindaco in testa), un gruppo orchestrale ha intonato musiche antiche e accompagnato una corale popolare, con antichi testi, sul tema delle ultime sette parole pronunciate da Gesù in croce.
Ieri invece, sabato santo, preceduta dai «fratelli» della congrega nel loro caratteristico saio bianco con cappuccio e corona di spine in testa, si è svolta la processione delle «gucciadate», portate in giro appese su speciali croci di canna.
La rappresentazione sacra di ieri mattina è conosciuta pure come quella del «Monumentu», mentre ieri sera si è svolta la processione con il Cristo morto nel lenzuolo. Oggi, domenica di Pasqua, verso mezzogiorno, la processione che si conclude in piazza con la «Cunfrunta».
1|8]Nella foto: un panorama della cittadina di Stilo
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