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di DOMENICO MOBILIO
Colpo di scena al processo per la morte di Federica Monteleone: sul lettino operatorio, ad un certo momento, la ragazza fu lasciata senza l’assistenza dei medici e non era intubata. A sostenerlo sono stati tre dei cinque testimoni citati per l’udienza di ieri mattina dal pm Fabrizio Garofalo. Si tratta di testimonianze convergenti, quasi in fotocopia, rese da tre elettricisti che quando si verificò il black-out furono allertati dalla sala operatoria, rimasta al buio, illuminata solo dalle luci di emergenza e dalla lampada scialitica.
I tre testimoni, sollecitati dal pm e dagli avvocati hanno raccontato la parte che hanno avuto nel primo pomeriggio di quel fatale 19 gennaio 2007, quando Federica Monteleone entrata in sala operatoria per un intervento di appendicectomia moriva una settimana dopo a Cosenza senza aver ripreso più conoscenza. Inattese le deposizioni dei tre elettricisti (Luciano Pirozzi, Giuseppe Tagliacozzo e Antonio Atania), dal momento che non avevano mai detto nulla di quanto hanno poi dichiarato quando il 22 gennaio 2007 furono interrogati dal pm Garofalo e prima ancora quando, nello stesso pomeriggio dell’intervento chirurgico su Federica, erano stati ascoltati nell’ambito dell’inchiesta amministrativa dell’Asl. A tali contestazioni si sono difesi dicendo che nessuno aveva loro rivolto domande specifiche. Il primo ad essere ascoltato è stato Luciano Pirozzi, il quale ha raccontato che aveva appena finito il suo turno quando attorno alle 14 rientrava in ospedale perché aveva dimenticato degli oggetti personali. Stava andando via quando un collega, Giuseppe Tagliacozzo lo richiamava dicendogli di ritornare perché gli avevano detto che c’era stato un “botto”. In effetti risaliva le scale e vedendo dalla porta della presala che era andata via la luce (accese solo la scialitica e le lampade di emergenza) chiedeva a Tagliacozzo di prendere la chiave del quadro elettrico. Innervosito perché la chiave non si trovava, forzava lo sportello del quadro e riattaccava la luce. Su domanda della difesa ha detto che dall’esterno ha visto il lettino operatorio con il corpo di Federica.
«La ragazza – ha detto Pirozzi – aveva la pancia coperta dal telo. Il torace era nudo. Accanto al lettino non aveva visto medici, ma solo due infermieri, Manco e la Sacchinelli».
Ha detto di non aver visto al momento del suo intervento il dottor Oppedisano ed ha precisato che «la paziente aveva la bocca libera, non era intubata».
Giuseppe Tagliacozzo ha confermato di fatto tutte le circostanze enunciate da Pirozzi (nella foto). «La ragazza – ha però detto – era stesa sul lettino operatorio, e
ho pensato che dovesse ancora essere operata. Dormiva. Aveva un telo verde sulla pancia. Il torace e le gambe erano scoperte. Non era intubata».
Più sicuro e circostanziato Antonio Atania, che ha rintuzzato e spiegato perché non aveva detto queste cose prima, dicendo che nessuno gliele aveva chieste.
«Non c’erano medici o altri operatori. Sul lettino – ha ribadito – c’era Federica, coperta da un telo dalla vita in giù. Non era intubata».
Ha dichiarato di non essere entrato poiché era una sala operatoria e ancora poichè l’operazione poteva forse ancora avere inizio, non gli era sembrato importante che al momento non ci fossero medici. Prima dei tre erano stati sentiti gli infermieri Vito Ruscio, Domenico Pata e Antonio Rossi.
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