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di ANTONIO MORCAVALLO
IL programma della serata era dei migliori. Due ragazze desiderose di passare qualche ora all’insegna del divertimento, e l’intimità della propria abitazione per farlo in piena libertà.
Ma per un quarantenne cosentino il “sogno” di una sera tutto sesso si è trasformato in incubo. Un incubo lungo due giorni. Due giorni passati nel letto, ma da solo. Dormendo profondamente dopo che le due ragazze gli hanno fatto bere dello spumante allungato con un potente sonnifero. E al suo risveglio il quarantenne di Bosco de Nicola non ha più trovato 1.600 euro e alcuni oggetti personali.
A farlo riprendere, dopo due giorni di sonno profondo, un amico, che, preoccupato per non averlo visto e sentito, è andato a cercarlo a casa.
Per il malcapitato solo pochi minuti e la vicenda è stata chiara. L’ultimo suo ricordo una delle due ragazze che si è spogliata. Poi il brindisi, con una bottiglia di spumante portata da una delle due donne, e il calare del buio.
L’episodio, su cui indagano i carabinieri di Cosenza Nord, guidati dal maresciallo Parisi, ai quali l’uomo ha sporto denuncia.
LA SERATA
La serata finita male è quella del 31 marzo. L’uomo riceve la proposta di una visita, per passare qualche ora insieme, da una ragazza, una rumena di Rosarno, da poco conosciuta. La donna annuncia il suo arrivo a Cosenza insieme a una amica, elemento che rende ancora più interessante il programma della serata.
Le due vengono accolte nell’appartamento in cui il quarantenne abita da solo
e, dopo i convenevoli di rito, una rumena inizia a spogliarsi. Prima però tira fuori una bottiglia di spumante e propone un brindisi.
I tre si versano da bere ma, evidentemente a mandare giù lo spumante è solo l’uomo. Pochi istanti e la vista si annebbia. Poi il sonno. Per due giorni di fila. Al suo risveglio, grazie all’arrivo di un amico, non trova le donne, e non trova né la bottiglia né i bicchieri utilizzati per bere. Con loro sono spariti anche 1.600 euro. Della vicenda il cosentino informa le forze dell’ordine. Racconta tutto ai carabinieri che ora, grazie anche alle indicazioni date dalla vittima, cercano di risalire alle identità delle due donne di nazionalità romena.
La sparizione dei bicchieri utilizzati per bere lo spumante allungato al sonnifero, sembra far pensare alla volontà di far sparire le impronte digitali e le tracce di Dna lasciate sul vetro.
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