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di PASQUALINO RETTURA
Alla vigilia di Vinitaly, la fiera enologica più importante d’Europa, arriva l’ordinanza dell’avvio del procedimento di esproprio, a firma del Commissario
delegato per l’Emergenza Ambientale Goffredo Sottile, dei terreni coltivati a vigneti della denominazione Lamezia, iscritti all’Albo doc e igt, e destinati a produrre i vini di punta dell’enologia regionale. Vigneti che rischiano di essere
rasi al suolo per lasciare il posto ad una megadiscarica di 800.000 metri cubi, destinata allo smaltimento dei rifiuti solidi urbani. Fin dalla scorsa estate erano esplose le polemiche e gli appelli affinchè la terza discarica dei rifiuti solidi urbani di Lamezia (o ampliamento dell’attuale) di località Stretto, non interessasse la zona occupata in gran parte da vigneti. Tra l’altro a dicembre scorso, a causa delle forti piogge, un liquido proveniente dalla discarica invase
i vigneti. Gli esiti delle analisi dell’Arpacal non sono state ufficializzate ma pare che su questo abbia aperto un fascicolo la procura della Repubblica.
«La realizzazione di una discarica nel territorio di Lamezia Terme sarebbe un grave danno per tutto il comparto vitivinicolo calabrese – dice Alberto Statti, presidente del Consorzio di Tutela dei Vini Doc e Igt delle Province Calabresi
Catanzaro, Cosenza, Reggio Calabria e Vibo Valentia – in Italia non è mai successo
che un’area doc venisse espropriata per realizzare una discarica. Questo è frutto
di una visione quantomeno miope di questa amministrazione comunale della città di Lamezia Terme».
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