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Due anni e sei mesi, pena patteggiata. Si è conclusa così, davanti al Gup del tribunale di Matera Rosa Bia l’udienza preliminare che ha definito la vicenda del prof. Emanuele Giordano su richiesta del pm Valeria Farina Valori.
Il professore era giunto ieri mattina intorno alle 9,30 al Palazzo di giustizia accompagnato dal suo difensore, avv. Michele Porcari al termine di sei mesitrascorsi nella sua casa materna, agli arresti domiciliari.
La sentenza emessa ieri nei confronti del docente di Storia della Letteratura italiana dell’Università di Basilicata, di 58 anni ha ritenuto valide le accuse di falso, violenza sessuale e concussione sessuale previste dagli articoli 317, 476 e 609 bis. L’entità della pena è stata ridotta di un terzo perchè è stata scelta la formula del patteggiamento. La professoressa Sarah Jane Wardrop è stata condannata a sei mesi per aver sostituito la votazione di un esame di lingua inglese, sostenuto il 7 luglio 2004, da 23/30 iniziali a 30/30.
Il 9 luglio scorso l’uomo era stato arrestato al termine di indagini condotte dalla Squadra Mobile della Questura di Matera, durate più di un anno e avviate dopo le dichiarazioni di una studentessa che aveva raccontato di aver subito avances sessuali da parte del professore in cambio della garanzia di superare gli esami nella sua materia. Nelle 36 pagine che descrivevanogli elementi probatori dell’ordinanza di arresto, erano contenute le dichiarazioni di una delle studentesse, iscritta al Primo anno e bocciata allo scritto di italiano che nell’ottobre del 2007 dinanzi al Sovrintendente Antonio Grande della sezione Antidroga della Squadra Mobile di Matera aveva denunciato particolari atteggiamenti del professore.
Per ripetere l’esame che non aveva superato, la ragazza aveva chiesto al prof. Giordano materiale più specifico, ottenendo in cambio un appuntamento fissato nel suo ufficio al quale si era recata con un’amica. In quell’occasione entrambe erano state oggetto delle attenzioni del docente. Particolari simili furono poi descritti da altre due studentesse in tempi diversi.
Tutti gli incontri venivano fissati dal docente nella sua stanza all’interno della Facoltà di Scienze della formazione primaria di Matera, nella sede di via S. Rocco. Nell’ordinanza di arresto il Gip, tra l’altro, sottolineò in più occasioni l’atteggiamento del prof. Giordano che aveva approfittato “Della propria posizione di insegnante e della prospettata influenza sull’organizzazione dei corsi, dei laboratori e sull’andamento degli esami per i quali prometteva e assicurava il proprio intervento”, scongiurandone gli esiti negativi.
Tra i reati che erano contestati in quell’atto, invece, non è stato riconosciuto, nel patteggiamento di ieri, quello di abuso d’ufficio che, sempre secondo il Gip avrebbe consentito al professore, approfittando della propria posizione, di ottenere vantaggi anche non patrimoniali.
Antonella Ciervo
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