Totò Crucitti
2 minuti per la letturaNella giornata in cui il Rende è caduto dopo 17 gare utili di campionato, la Calabria di Serie D ha salutato l’exploit della Palmese
Nella giornata in cui il Rende è caduto dopo 17 gare utili di campionato, la Calabria di Serie D ha salutato l’exploit della Palmese, formazione che, come abbiamo già avuto modo di scrivere, ha in organico diversi elementi con i quali può puntare in alto. Fra questi c’è Antonio Crucitti, per tutti semplicemente Totò, uno dei pochi calciatori capaci di fare veramente la differenza.
Centrocampista mancino classe ’87, veniva da una stagione negativa nella quale lo ha condizionato qualche infortunio, ma bisogna che dire che forse non è stato messo in condizione di poter esprimere al meglio le proprie capacità. Appena la salute lo ha assistito e una volta che il tecnico Mario Dal Torrione ha disegnato un modulo che esalta le sue caratteristiche, ecco tornare il Crucitti che tutti conoscevamo, quello capace di offrire quantità e tanti spunti di qualità, ma anche di segnare a raffica. Due stagioni addietro ne aveva fatti 13 con la Nuova Gioiese.
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Adesso, con la Palmese, è già arrivato a quota 6 fra campionato e coppa. In giro ci sono attaccanti che costano un occhio i quali non sono riusciti a segnare quanto lui. Bene ha fatto la Palmese ad assicurarsi le prestazioni del centrocampista di Taurianova, che segna come un attaccante e regala spettacolo. Per il resto che dire? Il Rende deve subito rialzarsi e domenica prossima deve battere la capolista Igea Virtus, mentre la stessa Palmese deve dare delle risposte anche in trasferta, rendendo visita al Gela.
Resta delicata la situazione per le calabresi di coda. Castrovillari e Sersale, dopo sette giornate, non hanno mai vinto. Bisogna cambiare passo, ma finora, per svariati motivi, non ci sono riusciti. E la classifica lo evidenzia. Il Roccella, invece, con l’exploit di Torre del Greco, nel recupero odierno, ha finalmente rotto il ghiaccio. Una gran bella sorpresa, inattesa, meritata. Ma adesso bisogna insistere, perché si resta sempre nelle zone basse della classifica.
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