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Se sbagliare è umano e perseverare è diabolico, gli organizzatori delle terze Olimpiadi sono stati più diabolici di quanto non si potesse immaginare.

Se sbagliare è umano e perseverare è diabolico, gli organizzatori delle terze Olimpiadi sono stati più diabolici di quanto non si potesse immaginare, ripetendo gli errori di quattro anni prima e commettendone di nuovi e più gravi.

Tanto che viene da chiedersi come abbiano fatto i Giochi a sopravvivere a tanta insipienza…

Ad aggiudicarsi l’organizzazione delle Olimpiadi del 1904 è la città americana di St. Louis (scelta personalmente dal Presidente Theodore Roosevelt), che è anche sede dell’Expo, come Parigi nel 1900. E così, ancora una volta, le gare si svolgono nel corso di 5 lunghi mesi e vengono sopraffatte dagli appuntamenti dell’Esposizione universale. Come se non bastasse, le difficoltà di raggiungere gli Stati Uniti fanno precipitare ad appena 12 i Paesi partecipanti e a 651 gli atleti, quasi tutti statunitensi.

Ma il vero punto debole dell’organizzazione di queste Olimpiadi sono gli “Antropological Days”, eventi dedicati alle tradizioni dei popoli esotici che in anni di colonialismo e razzismo si trasformano in squallide e incivili ridicolizzazioni di culture ritenute inferiori. Non mancano, però, le novità destinate a fare storia: per la prima volta si assegnano le medaglie d’oro, d’argento e di bronzo.

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