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Dietro ad un grande rifiuto ci sono sempre delle ragioni. E questo è il caso del Deportivo Salandra, vincitore dell’ultimo campionato di Serie C1 di calcio a 5 in Basilicata, vincitore della Coppa Italia regionale, ma impossibilitato a disputare il prossimo campionato di Serie B. Ragioni economiche, ma anche logistiche, hanno fatto in modo che il presidente, Antonio Quaranta, optasse per la rinuncia a partecipare al campionato nazionale di Serie B e chiedere di giocare, ancora una volta, nella serie C1 lucana.
E tutte le ragioni il massimo dirigente della squadra salandrese le spiega sulle nostre colonne, pungolato anche dalla dichiarazioni rilasciate, in merito, da Nino Crapulli, consigliere nazionale della Divisione Calcio a 5 della Figc, a noi rilasciate e pubblicate lunedì scorso.
«Innanzitutto – dice Quaranta – devo chiedere scusa a tutti coloro i quali avevano creduto in questo progetto. Però non è semplice, quando arrivi alla fine, dover decidere su qualcosa quando non ci sono delle certezze. Mi spiego meglio. Durante il campionato avevo persone, alcuni sponsor, che mi dicevano di stare tranquillo, di non preoccuparmi, perchè in caso di promozione in Serie B avrei potuto contare sul loro contributo. Quando è arrivato il momento di “quagliare”, di mettere nero su bianco, questo non è avvenuto. Hanno continuato a dirmi di non preoccuparmi, ma un impegno concreto non l’hanno preso. Io debiti per il calcio non me ne voglio fare. Voglio fare tesoro di quello che ho visto in giro, di quello che hanno fatto gli altri: hanno fatto debiti, non hanno potuto rispettare gli accordi con i giocatori. Dato che come prima cosa ci tengo all’immagine e alla parola data, e il calcio a 5 lo faccio per passione e non per “mestiere”, volevo affrontare il campionato con delle garanzie in mano, non dico di liquidità, ma almeno con degli accordi scritti. L’unica azienda he mi ha assicurato il contributo, e ha messo il tutto nero su bianco è la SoldoGas, e di questo la devo solo ringraziare. E la SoldoGas mi continuerà a seguire se arriverà l’autorizzazione a fare la Serie C1».
Ma come mai si è giunti a questa drastica decisione?
«La prima motivazione non è solo economica. Una delle ragioni è che sono solo – spiega Quaranta – nel senso che dovevo gestire sia la squadra di Serie B che l’Under 21. Io in questa stagione ho fatto il presidente, il dirigente, il segretario, il magazziniere e anche l’autista. Poi l’altra motivazione è legata al girone. Spiego l’antefatto: proprio perchè solo solo, per verificare che tutta la documentazione per l’iscrizine era giusta ed in ordine, avevo chiesto un incontro a Nino Crapulli; Nino è stato molto disponibile; abbiamo controllato le carte, andava tutto bene, mancava solo la fideiussione; in quella serata emerse la possibilità di dover affrontare il girone siciliano. Quella notizia mi “tagliò le gambe” perchè io avevo già circoscritto il budget di spesa considerando le trasferte in Campania e Puglia. Quindi il girone siciliano, con il conseguente aggravio di costi, è stata la goccia he ha fatto traboccare il vaso. Lì ho deciso di non fare più la Serie B».
E dire che tutto era pronto per fare la Serie B, nonostante gli enormi sacrifici. Perchè in un paese come Salandra, di 2800 abitanti, era già un “miracolo” riuscire a reperire i fondi per una B “vicina”.
«Ma la difficoltà – continua Quaranta – sta anche nel fare l’Under 21, che è obbligatoria, perchè in un paese così piccolo manca proprio la materia prima, mancano i ragazzi. Quei pochi che ci sono sono proiettati verso il calcio. Quindi bisogna ripartire da un organico pari a zero. Nonostante questo, “setacciando” i paesi limitrofi avevo trovato il modo di allestire anche una formazione Under 21, con un costo maggiore rispetto a chi lavora in una città e che quindi fa l’under con elementi del posto. A Salandra l’under avrebbe avuto anche dei costi vivi di gestione legati ai rimborsi benzina per raggiungere il nostro paese dai paesi limitrofi. Ovviamente l’ideale sarebbe crearsi in casa i giocatori, puntando sul settore giovanile, ma in un paese come il nostro è davvero difficile, perchè mancano proprio i ragazzi, anche se nel nostro piccolo ci stiamo provando, visto che abbiamo avviato la scuola di calcio a 5 con la categoria giovanissimi».
Alla luce di tutto queste problematiche Antonio Quaranta ha preferito fermarsi, alzare la mano e dire «non ce la faccio. Un comportamento onesto e maturo. Senza prendere in giro nessuno. Probabilmente qualche società che lo scorso anno ha perso, o meglio non è salita di categoria perchè ha dovuto fare i conti con il Deportivo Salandra, oggi storcerà il naso. Per lo meno Quaranta ha avuto l’onestà i non avventurarsi in qualcosa più grande delle sue attuali possibilità, senza disattendere promesse. Oggi però al presidente del Deportivo Salandra questa mancata partecipazione alla Serie B, un B conquistata sul campo, “rode” un po’. Ma se avrà la possibilità i giocare nuovamente in C1, lui è pronto a cercare nuovamente di salire.
«Sicuramente farò tesoro degli errori ch ho fatto. Perchè lo scorso anno mi sono fermato nel ricercare contributi quando ho capito che potevo vincere tranquillamente il campionato. Quest’anno non sarà così. Se avrò la possibilità i vincere il campionato andrò alla ricerca di contributi tutto l’anno per arrivare alla fine già con un bel gruzzoletto da parte per essere pronto per il salto di categoria. Se ci sono le certezze sul futuro faccio in modo di vincere il campionato, per poi fare, e questa volta la farò, la Serie B.
Non nascondo che mi brucia un bel po’ il fatto di non essere ai nastri di partenza nella prossima serie B. Ecco perchè voglio imparare da questi sbagli, e magari essere pronto in futuro. A questo punto faccio il più grande “in bocca al lupo” allo Shaolin Potenza per il suo campionato di serie B».
E nel caso di serie C1 il punto da cui ripartire sarà il tecnico Eustachio Rondinone, che ha creduto sin da subito al progetto del Deportivo Salandra: «Si, il mister mi ha dato la sua disponibilità. Se faremo la C1 è da lui che bisogna ripartire. Anche perchè ha dimostrato tutto il suo valore. Con lui è iniziata questa avventura e con lui proseguiremo».
Ecco quindi svelate le ragioni di questo grande rifiuto. Quaranta ha avuto il coraggio e l’onestà di farlo prima e non i mollare in corsa. E di questo bisogna rendergli merito.
a.mutasci@luedi.it
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