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Il portiere della Koa Bosco Thiam Serigne

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ROSARNO – Del modo in cui è arrivato in Italia non ama parlarne. Ci dice solo che tre anni addietro è entrato nel nostro paese. Aveva 15 anni. Ed è facile intuire come Serigne Thiam è arrivato dal Senegal. Il solito viaggio della speranza, fra mille difficoltà e poi, una volta in Italia, destinazione Napoli, dove ha svolto qualche lavoretto saltuario, in particolare ai mercati generali. Serigne “Sergio” per gli amici, ha poi saputo dell’esistenza della Koa Bosco, la squadra fortemente voluta da don Roberto Meduri, parroco del Bosco di Rosarno, ed è sceso in Calabria. Il calcio è la sua passione. 

Il ruolo di portiere è quello che sente più suo e dall’alto del suo metro e 92 si capisce subito che fra i pali è a proprio agio. Eccolo, allora, in campo nel torneo di Terza categoria dove, domenica scorsa, si è reso protagonista di un gran bel gesto tecnico. Non aspettatevi, però, una paratona sotto l’incrocio o un intervento salva risultato dal dischetto. Domenica, nell’incontro che il Koa Bosco ha pareggiato per 2­2 in casa del Parghelia, Thiam, 18 anni lo scorso gennaio, ha segnato di testa, sfruttando un corner. Un gol da centravanti, segnato sfruttando la propria stazza. Un gran bel gesto salutato dagli applausi e dall’abbraccio dei compagni. Ma quel che ha fatto Serigne non finisce qua, perché non si è trattato della classica rete siglata nei secondi finali. Capita spesso, infatti, che il portiere della squadra che sta perdendo, in occasione dell’ultima azione vada a saltare in area alla disperata ricerca del pari. A Parghelia non è andata proprio così. Sul campo della squadra vibonese il Koa Bosco era sotto di due gol e a ben 30 minuti dalla fine Thiam è andato a colpire di testa nell’area avversaria! Si è preso un gran bel rischio, ma la sua prodezza ha dato la scossa giusta alla squadra, che ha così accorciato le distanze e poi è andata a segnare nel finale la rete del pareggio. 

«Stavamo perdendo per due a zero – ci dice Serigne, che comprende benissimo la nostra lingua – e ho deciso di andare in area in occasione di un calcio d’angolo. Ho detto al mister che sarei andato in area e che avrei segnato. I miei compagni non mi hanno detto nulla. Evidentemente avevano fiducia in me e quando ho segnato sono stati tutti felici. Quel gol ci ha dato la scossa giusta per rimediare la partita». Il sogno di Serigne è quello di far bene con il calcio, per trovare magari un modo per racimolare qualche entrata. Per adesso gioca e nel tempo libero effettua qualche lavoretto. Fino a gennaio, essendo minorenne, era sotto la tutela di don Roberto Meduri, mentre adesso sta in una casa in affitto con altri ragazzi. La dedica per il gol di domenica è proprio «per don Roberto, per i miei compagni e per Domenico Bagalà». Quest’ultimo è il direttore generale del Koa Bosco e ci spiega quali sono le potenzialità di Serigne Thiam. 

«E’ giovane ed ha ancora tanto da imparare, ma ha buone potenzialità e qualche società è già venuta a visionarlo. Deve migliorare nelle uscite basse, mentre in presa alta, anche alla luce della sua stazza, è veramente bravo». Proprio per cercare di migliorarlo nei fondamentali, ogni tanto Serigne si va ad allenare con Raffaele Giacobbe, il mitico “giaguaro” preparatore dei portieri della Gioiese. «E’ un ragazzo timido – aggiunge Bagalà – tanto che talvolta non si è presentato all’allenamento perché non aveva il coraggio di dire che non aveva i soldi per mettere la benzina nel motorino. Se si mette in testa di poter giocare al calcio, allora può fare strada. Noi faremo di tutto per aiutarlo». Intanto Serigne e il suo motorino adesso arrivano puntuali agli allenamenti. Qualcuno ha promesso di dargli i soldi della benzina purché non sgarri di un minuto. Il Koa Bosco deve disputare i play off per provare a salire di categoria e se ci sarà un’altra occasione «andrò ancora a saltare di testa – ci dice sorridendo Thiam – deciso a far gol».

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