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GUARDAVALLE – Guardavalle – Acri? La partita del campionato di Eccellenza non c’è. Lo decidono i rossoneri del cosentino che a un quarto d’ora dall’inizio si rifiutano di disputare la gara. Tutto normale: campo, pubblico, terna arbitrale e formazioni negli spogliatoi. Poi la sorpresa. Invece del solito riscaldamento, gli ospiti sfilano in campo solo per raggiungere l’uscita. Tra il disorientamento di tutti compresi i pochi spettatori presenti al ”Nicola Coscia”, la compagine di Pascuzzo, si dirige sul proprio autobus, accompagnata dalle forze dell’ordine, dal commissario di campo e dalle domande di giornalisti e dirigenti del Guardavalle. «Non ci sono le condizioni per giocare» chiosa il team manager dell’Acri, Falco.
Inutili le rassicurazioni dei carabinieri di Guardavalle e le esortazioni del commissario di campo. Niente da fare. Nella confusione totale e senza una dichiarazione ufficiale, l’autobus imbocca la via del rientro. Per il dirigente Fc Guardavalle, Domenico Salerno «è stata scritta una pagina nera nella storia del calcio dilettantistico calabrese. Tristissima. Le condizioni per giocare c’erano. Quello che è successo ci umilia. E non fa bene al calcio. Non so, forse non volevano rischiare qualche giocatore, suppongo, ipotizzo ma non so. Non c’era nessun motivo valido per non giocare. Screzi e qualche parola di troppo forse, ma questo non basta per saltare una gara».
Allo stadio da tifoso anche il sindaco Ussia che sul rifiuto degli ospiti di disputare la gara commenta: «Il comportamento dell’Acri è stato scorretto e fa male al calcio e a Guardavalle. Si parla di presunte minacce e botte negli spogliatoi. Abbiamo i video delle tv locali, avremo modo di conoscere come sono andati i fatti».
Dopo circa 45’ di dichiarazioni, interviste e attese nel rispetto delle procedure arbitrali da bordo campo completamente deserto giunge il triplice fischio. Dopo qualche tempo arrivano le dichiarazioni del dirigente dell’Acri Falco che aprono il giallo: «I ragazzi non se la sentivano di giocare. Noi abbiamo rispettato le loro esigenze. Non importa se abbiamo perso 3 punti. Stavamo entrando negli spogliatoi: uno dei nostri ragazzi è stato aggredito. Ha preso un paio di calci e uno schiaffo sul collo. Con queste premesse, noi non abbiamo ritenuto opportuno giocare. Abbiamo deciso insieme alla società. E’ un fatto grave. L’Acri non è impazzito. Se siamo andati via un motivo c’è, visto che si prendono gli schiaffi prima di giocare la partita. Queste cose non devono succedere. E’ gravissimo. E’ l’ora di condannare queste azioni. Il calcio è un gioco. Non può essere uno scorribanda. Di fronte ad episodi di questo genere l’Acri abbandonerà sempre il campo. Vogliamo dare un segnale forte. Noi portiamo il ragazzo al pronto soccorso e vediamo quello che succede».
E poi Falco ai microfoni di Stadio Radio ha aggiunto: «Ho sentito le dichiarazioni del sindaco. Ma come fa a dire che non è successo nulla? Ma ci vogliamo prendere in giro?».
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