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E’ un momento di crescita innegabile per il calcio lucano. Due squadre nella nuova Lega Pro, il ritorno del Potenza in D dove il Francavilla ha collezionato un’altra stagione importante e il Real Metapontino proverà a difendere il suo posto nei playout contro la Puteolana. Gerardo Passarella è il numero uno degli allenatori lucani (presidente regionale Aiac) e ci tiene a portare i complimenti suoi e della categoria che rappresenta alle espressioni di vertice del movimento calcistico regionale. A partire da Melfi e Matera.
«Ho sentito troppe volte parlare di miracolo per la società gialloverde – spiega – quando invece dietro quei successi c’è ben poco di miracoloso. Il Melfi si è consolidato tra i professionisti grazie a dodici anni di gestione illuminata di un grande presidente come Peppino Maglione, che ha saputo circondarsi di validi collaboratori. Lo storico approdo in Lega Pro unica è arrivato grazie al lavoro e alla programmazione, nessuno regalo dal cielo».
Più impetuosa l’ascesa del Matera. «A Columella va dato merito di aver centrato in poco tempo, con importanti sforzi economici, un obiettivo importante che gli era sfuggito di un soffio nella passata stagione. Matera è piazza che merita la Lega Pro e lo dico consapevole che gli stupidi campanilismi non portano da nessuna parte in una Regione così piccola». Parlando della società biancazzurra, con Passarella non si può fare a meno di ricordare le origini: l’Irsinese, poi Fortis Murgia. Passarella insieme ad amici di Potenza e di Altamura cercò di portarlo nel capoluogo lucano nel 2011. Non ci riuscì.
«Non trovammo la giusta accoglienza né da parte dei tifosi né del tessuto imprenditoriale cittadino – racconta – ma quel titolo di Serie D rappresentava un’occasione e a Matera sono stati bravi a coglierla». L’analisi di Passarella spazia anche su Francavilla e Metapontino. «Pur avendo fallito l’approdo nei playoff, la squadra di Lazic ha disputato una grande stagione – prosegue Passarella – e va dato atto anche alla società del presidente Cupparo di portare avanti un progetto solido, che da dieci anni consente a un piccolo paese di competere a buoni livelli in un campionato difficile. Come Maglione, Cupparo è un altro grande condottiero del calcio lucano. Tutta la Regione dovrà fare il tifo anche per il Real Metapontino: la salvezza della squadra di Catalano ci consentirebbe di avere tre squadre nella futura quarta serie».
Lì dove è arrivato il Potenza, chiamato all’ennesimo tentativo di rinascita. Passarella ha gestito dalla panchina la retrocessione nella fallimentare stagione 2012-13, con il timone della società passato in corso d’opera da Pasquale Capobianco a Luciano Gioia. «Bisogna evitare di cadere negli stessi errori, una base societaria forte è il presupposto di ogni ragionamento. Ho la sensazione che in questa città si voglia costruire sempre a partire dal tetto, dimenticandosi delle fondamenta».
Il riferimento è alle prime fasi dell’attuale gestione del club rossoblù? «Non conosco ancora i soci arrivati da Taranto – conclude Passarella – i meriti per il successo in Eccellenza sono in gran parte di Grignetti. Ma adesso viene il bello. Ho sentito parlare di personaggi importanti del mondo del calcio come Beppe Materazzi. Certamente possono rappresentare un valore aggiunto, ma devono impreziosire un organigramma già di per sé valido. Aspettiamo. Anche quando si parla di giovani bisogna andarci piano: è diverso investire sul settore giovanile, quindi spendere, dall’ avviare una scuola calcio, incassando quote dai genitori». L’esperienza suggerisce cautela, pur senza preconcetti.
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