REGGIO CALABRIA – Undici gennaio 1914, undici gennaio 2014: cento anni di vita, di battaglie, di gioie ma anche di dolori, con gli indimenticabili anni della serie A, proprio nel 2000, le tante promozioni in B, ma anche le numerose amarezze legate alle retrocessioni. Ultima, quella dolorosa dalla massima serie alla cadetteria, di quattro anni fa e le difficili stagioni per risalire, sistematicamente fallite, fino ai nostri giorni. Il ‘Granillo’ è stato teatro di mille battaglie, ma proprio in questa stagione, la Reggina rischia di retrocedere nella terza serie nazionale. Il girone di andata ha regalato solo delusione ai fedelissimi amaranto che nonostante tutto, hanno tappezzato la città di striscioni, proprio ieri, giorno del compleanno senza festeggiamenti:”100 years old”, “una fede eterna”.
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Tanto dilettantismo per cominciare, nei primi anni di vita, poi la serie semiprofessionistica, fino alla prima promozione in B, torneo professionistico, con Oreste Granillo presidente, Enzo Dolfin direttore sportivo e l’indimenticato Tommaso Maestrelli, allenatore. La Reggina è stata anche allenata dagli Oronzo Pugliese, Fulvio Bernardini, Armando Segato, Albertino Bigon, Nevio Scala, Franco Colomba, Bruno Bolchi, Gigi De Canio, Walter Mazzarri. Tutti hanno legato il loro nome alla Reggina in un modo o nell’altro: Maestrelli alla prima promozione in B, Bolchi alla prima promozione in A. Franco Colomba al primo torneo di A, ed anche al ritorno nella massima serie, Mazzarri alla salvezza partendo da -11.
Numerosi i presidenti da ricordare dopo il primo in assoluto, Paolo Vilardi. Ci limitiamo ai più recenti, i più vicini alla realtà dei tifosi di oggi: primo in assoluto, Oreste Granillo ma anche Amedeo Matacena, Ugo Ascioti, Umberto Nava, Ivan Morace, Pino Benedetto e Lillo Foti, quest’ultimo oggi, solo il maggiore azionista per vicende che hanno messo a nudo qualche ruga di questa squadra centenaria. Un po’ di cipria non guasta, la Reggina vuole ringiovanirsi nel girone di ritorno. Il patron, Lillo Foti, fruga nei resti del mercato, frustrato dalla crisi, per cercare di rinverdire gli allori. Bisogna trovare i nuovi protagonisti in amaranto, per riscrivere la storia dei duecento anni, gli emuli dei Pirlo, grande regista in serie A, degli Amoruso, marcatore d’eccellenza, dei Kallon, autore del primo gol in A, contro la Juventus, sul campo della signora, per quel pareggio allo stadio “delle Alpi” che rimane scolpito nella storia.
Quanti bei ricordi anche prima della serie A, col mitico capitano reggino, Alberto Gatto e quel Bercarich che tutti sognano al centro dell’attacco. Sarebbe impossibile nominarli tutti, quei protagonisti in campo, sulla panchina e dietro la scrivania. Da non dimenticare il ‘diesse’ di una vita, Franco Iacopino, il capitano, Ciccio Cozza, che ha ereditato la fascia dai Gatto, Poli e Giacchetta.