DELUSIONE ancora da smaltire per la Energy Italia 01 Potenza, tornata da Bergamo con il dente avvelenato per una sconfitta pesantemente influenzata dall’arbitraggio. Sul banco degli imputati il direttore di gara numero uno, Rocco Brancati, potentino iscritto alla sezione di Perugia. Inspiegabilmente mandato a dirigere la squadra della sua città. Un conflitto di interessi rivelatosi tutt’altro che favorevole alla Virtus. “L’arbitraggio ci ha tagliato le gambe – attacca il diesse Piero Crichigno – noi abbiamo sbagliato approccio alla partita nel primo set perso meritatamente, poi però siamo tornati in corsa giocandoci al meglio già il secondo parziale. Se devo rimproverare qualcosa ai ragazzi penso forse che potevano essere capitalizzati al meglio i vantaggi che avevamo in avvio del secondo e del quarto set rispettivamente 8-2 e 8-3 ma in partite così equilibrate è difficile mantenersi costanti dall’inizio alla fine”. Il rammarico però è tutto per la direzione arbitrale, con Brancati che – a dire della società potentina – ha indirizzato la partita nettamente a favore dei padroni di casa. “Nel secondo set abbiamo subito un punto su una schiacciata di Conte finita fuori – continua Crichigno – poi nel quarto, combattutissimo, la goccia che ha fatto traboccare il vaso con l’ammonizione di Maiorana dopo l’errore di valutazione su un attacco di Nuzzo che era stato deviato dal muro ed è stato invece considerato out”. Dal 31-32 in favore della Virtus al 33-32 che ha messo in condizione i bergamaschi di chiudere i conti. Il duello con la coppia arbitrale è continuato a fine partita, come si legge nella nota diffusa dall’ufficio stampa della Energy Italia 01. “All’uscita dal palazzetto – si legge nel comunicato – l’arbitro Brancati, incrociando sul suo percorso casualmente Maiorana, iniziava a gridare che lo stesso lo stava minacciando, determinando la necessità di un intervento da parte delle forze dell’ordine sulle generalità del nostro giocatore”. Un episodio spiacevole sul quale Crichigno conclude la sua analisi: “andando oltre la partita, mi fa ancor più male l’atteggiamento che gli arbitri hanno avuto davanti alle forze dell’ordine, guardandoci a mo’ di sfida e con un ghigno di superiorità e strafottenza davvero offensiva della nostra dignità di persone, padri di famiglia, che per passione e senza interessi di nessun tipo cercano di portare avanti un progetto sportivo”. Polemica chiusa. Perchè domani è già gara 3. Al palaPergola ore 20.15) la Virtus deve tirare fuori tutta la sua voglia di tornare a giocarsela proprio a Bergamo. Sul luogo del delitto.
Pietro Scognamiglio
Twitter @pietroscogna
L buon senso, questo sconosciuto. Da parte della Fipav ma anche del diretto interessato. Rocco Brancati, potentino, è arbitro iscritto alla sezione di Perugia per ragioni di studio e di lavoro. Avrebbe fatto un figurone nel rifiutare una designazione sconveniente, di sicuro frutto di una lacuna informativa da parte del designatore. Un potentino non può dirigere Bergamo-Potenza, sebbene nei corsi per diventare arbitro venga predicata l’obiettività “extraterritoriale”. Ma allo stesso modo è ingiustificabile, a quei livelli, che in federazione venga ignorata la reale provenienza di un arbitro per partite così importanti. Comunque un clamoroso autogol, perchè anche un eventuale successo della Virtus in gara 1 sarebbe stato chiacchierato oltre ogni ragionevolezza. Non trattandosi di un torneo parrocchiale ma dei play-off della terza serie nazionale, sono accortezze da tener presenti.
p.s.
DELUSIONE ancora da smaltire per la Energy Italia 01 Potenza, tornata da Bergamo con il dente avvelenato per una sconfitta pesantemente influenzata dall’arbitraggio. Sul banco degli imputati il direttore di gara numero uno, Rocco Brancati, potentino iscritto alla sezione di Perugia. Inspiegabilmente mandato a dirigere la squadra della sua città. Un conflitto di interessi rivelatosi tutt’altro che favorevole alla Virtus. “L’arbitraggio ci ha tagliato le gambe – attacca il diesse Piero Crichigno – noi abbiamo sbagliato approccio alla partita nel primo set perso meritatamente, poi però siamo tornati in corsa giocandoci al meglio già il secondo parziale. Se devo rimproverare qualcosa ai ragazzi penso che potevano essere capitalizzati al meglio i vantaggi che avevamo in avvio del secondo e del quarto set (rispettivamente 8-2 e 8-3) ma in partite così equilibrate è difficile mantenersi costanti dall’inizio alla fine”. Il rammarico però è tutto per la direzione arbitrale, con Brancati che – a dire della società potentina – ha indirizzato la partita nettamente a favore dei padroni di casa. “Nel secondo set abbiamo subito un punto su una schiacciata di Conte finita fuori – continua Crichigno – poi nel quarto, combattutissimo, la goccia che ha fatto traboccare il vaso con l’ammonizione di Maiorana dopo l’errore di valutazione su un attacco di Nuzzo che era stato deviato dal muro ed è stato invece considerato out”. Dal 31-32 in favore della Virtus al 33-32 che ha messo in condizione i bergamaschi di chiudere i conti. Il duello con la coppia arbitrale è continuato a fine partita, come emerge dalla nota diffusa dall’ufficio stampa della Energy Italia 01. “All’uscita dal palazzetto – si legge nel comunicato – l’arbitro Brancati, incrociando sul suo percorso casualmente Maiorana, iniziava a gridare che lo stesso lo stava minacciando, determinando la necessità di un intervento da parte delle forze dell’ordine sulle generalità del nostro giocatore”. Un episodio spiacevole sul quale Crichigno conclude la sua analisi: “andando oltre la partita, mi fa ancor più male l’atteggiamento che gli arbitri hanno avuto davanti alle forze dell’ordine, guardandoci a mo’ di sfida e con un ghigno di superiorità e strafottenza davvero offensiva della nostra dignità di persone, padri di famiglia, che per passione e senza interessi di nessun tipo cercano di portare avanti un progetto sportivo”. Oltre al danno è arrivata anche la beffa dal giudice sportivo, con la squalifica di 60 giorni proprio per Crichigno e di 30 giorni per il dirigente rossoblu Alamprese. In ogni caso, polemica chiusa. Perchè domani è già gara 3. Al palaPergola (ore 20.15) la Virtus deve tirare fuori tutta la sua voglia di tornare a giocarsela proprio a Bergamo. Sul luogo del delitto.
Twitter @pietroscogna