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CATANZARO – Anche i tredici calciatori che giocavano per l’Fc Catanzaro, società fallita nel 2011, attualmente indagati dalla Procura della Repubblica del capoluogo calabrese per tentata truffa e formazione di credito simulato saranno sentiti dagli inquirenti. Le indagini proseguiranno così, con gli interrogatori dei giocatori, e forse con l’audizione anche dei componenti del collegio arbitrale che alcuni giorni fa ha deciso che la «Catanzaro calcio 2011 srl», società calcistica che attualmente gestisce la squadra del capoluogo calabrese, dovrà pagare a tre ex calciatori dell’Fc Catanzaro quanto da loro richiesto a titolo di credito da lavoro in base a contratti integrativi stipulati con il vecchio sodalizio e non corrisposti all’epoca della chiusura di quest’ultimo.

Al collegio arbitrale il difensore della nuova società del presidente Giuseppe Cosentino, l’avvocato Sabrina Rondinelli, ha chiesto inutilmente di sospendere la decisione relativa alle richieste di pagamento proprio per via dell’inchiesta penale in corso a Catanzaro. Nell’ambito di quest’ultima, nata pure dalla denuncia presentata dallo stesso legale nell’interesse del presidente Cosentino, il sostituto procuratore Domenico Guarascio, che coordina le indagini della Guardia di finanza, ipotizza che i contratti ‘integrativì in base ai quali oggi i calciatori chiedono il pagamento di ulteriori cifre rispetto a quelle liquidate dopo il fallimento dell’Fc – relativi alla stagione 2009-2010, ma depositati in pieno svolgimento del campionato – siano stati fraudolentemente gonfiati, e comunque stipulati nel momento in cui la vecchia società versava già in una situazione economica disastrosa. Per quattro persone tra cui tre amministratori e un procuratore speciale della vecchia Fc Catanzaro la Procura catanzarese ha già chiesto il rinvio a giudizio per bancarotta fraudolenta. 

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