2 minuti per la lettura
VIBO VALENTIA – Aveva ragione Simone Serafini, secondo palleggiatore della Tonno Callipo, quando alla vigilia dei play-off, su un noto sito di volley aveva definito i play-off 2012 come: «allargati, compressi e arcani». Il buon Serafini ci ha azzeccato e anche dall’occhio clinico di chi all’interno della società Tonno Callipo Vibo Valentia dovrà inevitabilmente trarre dei bilanci la mente non può non andare in prima battuta ad un dato: una squadra medio-piccola come Latina è in semifinale avendo vinto il girone D quello di Belluno, quello che per molte giornate pensavamo potesse essere il girone della Callipo e pensavamo potesse essere la pool ideale per tentare il colpo gobbo. In un certo senso i pontini ci hanno sì sorpreso, ma non ci hanno neanche smentito rispetto alle ipotesi che si erano fatte nelle ultime giornate di regular season. Vibo poteva trovarsi lì al posto di Latina, ma la realtà ci dice che i giallorossi sono andati a Cuneo e sono caduti in entrambi i matches contro Cuneo e Piacenza. Difficile valutare così a caldo e dall’esterno la due giorni della Callipo in Piemonte.
Un dato però rimane e rimarrà incontrovertibile e vale in questo caso anche per buona parte della stagione dei vibonesi: gli infortuni. La Callipo è stata quasi falcidiata sia nel girone di ritorno e, soprattutto, nell’imminenza di questi play-off. Coscione si è fatto male in un momento discreto di forma della squadra e quando Vibo si trovava in ben altre posizioni di classifica. Lo stesso Klapwijk ha tirato la carretta anche quando il guaio alla spalla si era già materializzato. Evidentemente il giovane olandese ha raschiato il fondo del barile. E poi la sfortuna di perdere Rak in un momento decisivo del match di sabato contro Cuneo e di vedere anche Falasca incerottato in campo (guaio al piede e antidolorifici per lo spagnolo). Guai però se la variabile infortuni diventasse una sorta di alibi giustificatorio per descrivere i mali di una stagione sulla quale in molti avevano puntato ad un deciso miglioramento in termini di crescita tecnica e di autostima personale rispetto al passato. In un certo senso questa si può definire come una stagione di transizione dalla quale estrapolare i tanti elementi positivi. Il punto di (ri)partenza deve essere la riconferma di Chicco Blengini insieme alle colonne portanti della squadra. Tocca alla società e alla dirigenza tutta sedersi intorno a un tavolo e riflettere sui punti positivi e negativi di questa annata. Da oggi si scatenerà l’onda lunga del mercato e a Vibo già si sogna in vista del ventennale della società. L’auspicio è che non si smantelli un’intelaiatura comunque valida e che si intervenga per migliorare le criticità che hanno reso deboli in molti frangenti dell’anno alcuni fondamentali.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA