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VIGGIANO- Si è spento, all’età di 95 anni, negli Stati Uniti, Victor Salvi. Con la sua morte si spezza il legame storico con la tradizione arpistica viggianese, nella sua espressione più piena. Salvi, infatti, è stato insieme arpista e costruttore di arpe. Arpista, come centinaia di viggianesi, che si sono identificati nel verso del poeta irpino, Parzanese: “Ho l’arpa al collo, son viggianese, tutta la terra è il mio paese”. Arpista, come il fratello Albert, solo più famoso di lui per essere stato prima arpa al Metropolitan di New York, artista virtuoso e preferito nei recitals di grandi voci liriche, quali Caruso, Gigli, Schipa, musicista insigne nello staff della radio NBC di Chicago. E costruttore di arpe, soprattutto, come molti viggianesi e come il padre Rodolfo, che, trasferitosi da Venezia a Viggiano per esercitarvi la sua attività, dopo la morte della moglie Livia, sposò in seconde nozze la viggianese Apollonia Paoliello, dalla quale avrà cinque figli, tra cui Victor che nacque nel 1920 a Chicago e imparò a suonare l’arpa da piccolo, sotto la guida della sorella Aida. Durante la II Guerra mondiale fece parte della “Great Lakes Naval Station Band” ed in seguito della “St. Louis Symphonietta”. Ma la passione più grande, ereditata dal padre, era quella di costruire le arpe; e nel 1954 a New York venne costruita la prima arpa con il marchio “Salvi”. Da allora cominciò a creare e diffondere con successo i suoi “gioielli” musicali, seguendo nuove tecniche ma senza mai rinunciare del tutto a quell’”artigianalità” del prodotto, ereditata dai maestri artigiani del Cinquecento. Le sue arpe coniugavano in sé musica, arte e tecnologia, facendo di ognuna di esse un pezzo unico.
Mantenne un legame affettivo ed assiduo con Viggiano, anche se, benchè sollecitato più volte, non accolse mai l’invito di stabilirvi, per ragioni di professionalità nella lavorazione del legno, di approvvigionamento di componenti meccaniche e di mercato, un’azienda per la costruzione di arpe. Fece, tuttavia, un grande dono a Viggiano, quando accettò, su invito dell’Amministrazione comunale, di organizzarvi la settima edizione del Concorso nazionale di Arpa (che si teneva ogni due anni in un’importante città e l’edizione precedente era avvenuta a Venezia) nell’anno 1989, mettendo a disposizione tutta la ricca collezione di arpe antiche e nuove in possesso della “Salvi Harps”. La manifestazione, vissuta intensamente dalla cittadinanza ed organizzata con successo, segnò l’inizio di una rinnovata attenzione nei confronti dell’arpa popolare viggianese, che ha portato gradualmente nel tempo ad una riscoperta del suo valore artistico e culturale ed alle iniziative attuali. Fu, infatti, proprio in quell’occasione che, con fondi comunali, venne pubblicato un primo studio organico sull’arpa e sugli arpisti viggianesi e, subito dopo, fu istituito per la prima volta a Viggiano un corso di arpa. Dopo alterne vicende, oggi finalmente Viggiano può vantare una Scuola d’Arpa Popolare, un Laboratorio per la costruzione di arpe viggianesi, una Rassegna Annuale di arpe e tutto ciò anche grazie a quell’input iniziale e a Victor Salvi, che per corsi e concerti non ha mai fatto mancare generosamente le sue splendide arpe. A ragione l’Amministrazione comunale di Viggiano, contestualmente alla proclamazione di Viggiano “Città dell’Arpa e della Musica”, nel luglio del 2006 conferì a Victor Salvi la cittadinanza onoraria.

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