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E’ sempre amatissimo il cantante Al Bano. Al suo arrivo al belvedere Guerricchio, nella centralissima piazza Vittorio Veneto, ad accogliere l’artista una folla di fan a caccia di foto e autografi. Tra le più accese un gruppo di signore rumeno a spasso per la città.
In realtà Al Bano è a Matera per il primo concerto del 2015 della stagione concertistica di “Matera in musica”. “La voce dell’anima” è lo spettacolo in corso al teatro Duni.
Sul palco insieme a lui, accompagnati dall’Orchestra della Magna Grecia, suo figlio Yari, talentuoso chitarrista, e lo scrittore Pino Aprile.
Lusinghiere le parole per Matera, appena Capitale europea della Cultura 2019. «Un riconoscimento meritatissimo – dice Al Bano – che riscatta anni di marginalità per una città che ha dentro di sè qualcosa di magico. D’altra parte se tanti grandi registi, da Pasolini a Gibson, l’hanno scelta per girare capolavori del cinema, una ragione ci sarà». Ma, spenti i riflettori del Duni, per Al Bano c’è da pensare al prossimo disco.
«Un progetto musicale, commissionato dalla Germania- anticipa- che presenterò a marzo». Intanto prosegue il suo impegno in tv con “Così lontani così vicini”: «Un programma in cui vince la voce del sangue- spiega- si scoprono famiglie nuove e l’emozione annega nelle lacrime».
E’ con il sorriso, invece, che Al Bano vuole ricordare Mango e Pino Daniele: «Angeli tra gli angeli». Anche perchè, ne è certo, ancora di più alla luce degli sconvolgenti fatti di sangue in Francia, «la musica è la bellezza del mondo. E’ la musica che ci salverà».
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