Kevin Reynolds pronto a girare la Resurrezione nei Sassi

A 50 anni dal Vangelo di Pasolini e a 10 da “the Passion” di Gibson, i Sassi continuano a essere per i registi di tutto il mondo la nuova Terra santa ideale. Adesso a scegliere la città dei Sassi per un nuovo film a tema biblico è Kevin Reynolds. Il regista statunitense è stato a Matera nei giorni scorsi per effettuare di persona gli ultimi sopralluoghi. Accompagnato da alcuni rappresentati della Panorama Films di Roma, Reynolds, la cui carriera di regista è legata a doppio filo con quella dell’attore Kevin Kostner che ha diretto nel suo primo film di successo “Fandango”, oltre che in “Robin Hood – Principe dei ladri” e “Waterworld”, è rimasto stregato dalla bellezza senza tempo dei Sassi e si è detto ansioso di cominciare a girare in un posto così magico. E a conquistare il regista non è stato solo il paesaggio di Matera ma anche la buona cucina di casa nostra. Ancora una volta ambasciatore lucano del gusto è stato Francesco Abbondanza che ha accolto nel suo ristorante nei Sassi il regista e il suo team. Reynolds ha gradito particolarmente il vino Aglianico offerto da Abbondanza lucana, con cui ha generosamente accompagnato tutte le pietanze del ricco e succulento menù della casa. “Resurrection” è il titolo del film che vede il ritorno di Kevin Reynolds dietro la macchina da presa 7 anni dopo “Tristano e Isotta”. La storia segue un centurione romano che, su ordine di Ponzio Pilato, indaga sulla scomparsa del corpo di Gesù e sulla sua resurrezione. La data di uscita del film, sceneggiato da Paul Aiello, è fissata a marzo 2015, ma le riprese dovrebbero partire già in estate. Il set di Reynolds rischia così di incrociarsi con quello dell’altro kolossal a tema sacro “Mary Mother of Christ” diretto dall’australiano Alister Grierson, che sarà girato molto probabilmente tra la fine di giugno- sia a Matera che in altre location della Basilicata tra cui Craco, Pisticci e la foce del Bradano. Un “ingorgo biblico” che neanche la sagace ironia di Antonio Andrisani in “Sassiwood” avrebbe mai potuto immaginare.

m.agata@luedi.it