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QUESTA volta non c’è stato bisogno del cappotto. L’Auditorium Gervasio ha accolto con un piacevole tepore Paolo Fresu, Attilio Zanchi, Tino Tracanna, Roberto Cipelli e Ettore Fioravanti, in concerto per l’Onyx.
In apertura di serata i due gruppi che nei giorni precedenti hanno svolto laboratori con i musicisti del quartetto: Angelo Manicone, Paolo Pace, Gianni Vancheri, Antonello Losacco, Fabrizio Fiore, Gianni Stifano, Simona Capozza, Antonio Fama, Camillo Samì e Tommaso Capitolo.
Per loro una esibizione con “tutor” d’eccezione che ha prodotto esperimenti musicali anche su classici come “Parlami d’amore Mariù”.
Paolo Fresu e la sua tromba sono saliti sul palco subito dopo e il Jazzy Christmas, repertorio interamente dedicato al Natale.
Piede sinistro incastrato nell’incavo del ginocchio destro, Fresu sembra quasi trovare forza in questa posizione e, mentre duetta con il badoneonista Daniele Di Bonaventura, le note più suggestive di brani come Silent night fermano ogni minimo rumore, catturano la platea materana.
Lo scambio di battute con i musicisti del quartetto dimostra che, nonostante il prossimo anno festeggino i 30 anni insieme, il passare del tempo non ne ha indurito i rapporti.
«E’ sempre bello suonare per il pubblico di Matera – scrive Attilio Zanchi su Facebook poche ore dopo il concerto e dopo essere diventato, insieme al quintetto e a Fresu, socio onorario dell’Onyx Jazz club.
«Forse qualcuno è un po’ stitico per approvare la richiesta di cittadinanza onoraria che abbiamo fatto per Paolo e il quartetto – aveva detto Gigi Esposito sul palco dell’Auditorium sabato sera – e così noi li anticipiamo facendoli diventare nostro soci onorari».
E per il pubblico materano si è riaperto lo scrigno nel quale Fresu e i suoi custodiscono i suoni più belli, i fraseggi più inaspettati. Il musicista di Berchidda alterna introduzioni ai brani nei quali spiega di aver attinto anche alla produzione di un celebre sacerdote sardo che ha composto brani natalizi e che in Sardegna fanno parte della storia. E rimanendo in tema, racconta di aver detto al figlio che quest’anno, a Natale, non potrà essere con lui perchè dovrà andare a suonare a Betlemme. «E cos’è Betlemme? – ha chiesto il piccolo – E’ la città dove è nato Gesù Bambino – ha risposto il papà – No – lo ha rimbrottato il bambino – è nato nella mangiatoia»!.
Può accadere anche questo, in un concerto di Paolo Fresu e del suo quartetto.
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