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È TERMINATO, dopo 3 mesi, nella sede della Fondazione Sinisgalli di Montemurro, il progetto “Liber Sinisgalli” finalizzato a catalogare il patrimonio librario (2823 volumi acquistati all’asta nel 2003) del poeta-ingegnere. Il lavoro all’interno della biblioteca sinisgalliana è iniziato nella prima decade di settembre ed è stato preceduto da uno stage di 40 ore, sulle Regole della catalogazione di materiale librario moderno sulla base degli standard italiani e internazionali (Reicat)”.Nel primo step, quello più lungo e impegnativo, i catalogatori della Fondazione hanno schedato ogni singolo volume del fondo. E grazie all’ausilio degli strumenti di ricerca messi in rete dal Servizio Bibliotecario Nazionale, si è potuto constatare che tra i molti libri presenti nella fondo sinisgalliano ci sono esemplari rari e, in alcuni casi, unici in Italia.
Terminata questa fase, si è passati alla realizzazione dell’inventario dei testi e si è assegnato a ciascun volume un numero identificativo, per definire con esattezza la consistenza patrimoniale del fondo librario. Contestualmente si è proceduto alla marchiatura delle pagine con il timbro a secco della Fondazione. La terza fase è stata quella della “collocazione” finalizzata a ordinare i libri all’interno degli scaffali della biblioteca, utilizzando come criteri l’argomento, le dimensioni del volume e il numero progressivo relativo alla categoria di appartenenza. Per individuare la prima caratteristica i catalogatori si sono serviti della classificazione Dewey, che consente di ordinare lo scibile editoriale in dieci classi (da zero e nove).
Relativamente al secondo criterio sono state individuate, sulla base dell’altezza del dorso, cinque tipologie di formato. Il “Liber Sinisgalli” non è servito soltanto a una semplice ricognizione inventariale del materiale sinisgalliano, di cui si avvertiva la necessità da ben 10 anni, ma ha consentito di ricostruire, in maniera puntuale, la geografia degli interessi e delle passioni di Leonardo Sinisgalli, la sua poliedricità, attraverso i testi che ha letto, studiato e amato. Finalmente i visitatori della casa delle Muse potranno sfogliare, curiosare, apprezzare le chiose a margine e le dediche autografe che spesso impreziosiscono i volumi. L’ambizione della Fondazione è ora quella di rendere fruibile tale patrimonio anche a cultori e studiosi di ogni parte del mondo, attraverso le potenzialità offerte da internet.
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