CATANZARO – Il Festival d’Autunno incontra il fado, antico canto portoghese. Domenica alle 18 all’auditorium Casalinuovo di Catanzaro sarà di scena il talento e la voce di Margarida Guerreiro. Con lei Bruno Chaveiro, alla chitarra portoghese, Salvatore Gullace, alla chitarra classica, Antonio Moscato, al basso acustico, Massimo Cusato, alle percussioni e batteria. Non solo musica. Domenica alle 12 al Museo San Giovanni conferenza “L’anima del fado” con la cantante portoghese che si racconterà. E l’inizio della carriera di Margarida val la pena di essere raccontato. Somiglia a una favola. Nel 1991 viene invitata, in uno dei più importanti concerti della sua carriera, ad aprire lo spettacolo di Amalia Rodrigues, capostipite di un genere che lei stessa ha fatto apprezzare in tutto il mondo.
Margarida ma che cos’è il fado?
«Non c’è una risposta. Perché il fado oltre ad essere la canzone di Lisbona è importante per noi come il flamenco in Spagna o il tango in Argentino. Noi abbiamo il fado che è stato anche considerato patrimonio dell’umanità, due anni fa. E’ un genere musicale urbano nato nel porto di Lisbona una città di mare. I portoghesi, popolo di navigatori, arrivavano da lunghi viaggi arricchiti da nuove esperienze da raccontare, da qui l’origine del fado»
Che concerto vedremo domenica?
«Un concerto creato per il Festival d’Autunno con un’apposita formazione. Un concerto col quale racconteremo un pò la storia del fado. Un viaggio con partenza da Lisbona fino ad arrivare in Calabria. Faremo un percorso musicale che è un ponte tra il fado e la tarantella perché siamo popoli vicini. Per me è un onore suonare com questi quattro magnifici musicisti, tre di loro sono calabresi e il concerto ed è un po’ un modo di tornare a suonare in Calabria con un progetto musicale diverso e poi abbiamo un chitarrista portoghese».
Che donna è Margarida?
«Una persona solare che crede molto nelle cose belle e buone della vita. Sul palco sono una donna trasparente che si mette a nudo, nel senso metaforico ovviamente, perché questo genere musicale è molto, molto intenso e la scelta dei brani rispecchia esperienze da me vissute». Se non avesse fatto la cantante? «Il veterinario, sicuramente. Amo molto gli animali e amo tutte le forme d’arte»
Un saluto alla Calabria?
«In questo momento mi considero una calabrese. C’è un legame fortissimo con questa terra e alla Calabria io auguro sempre il meglio, anche perché io sono nata in Portogallo che è molto simile alla vostra terra».