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Fa bella mostra di se nell’aula consiliare del Palazzo di Città della cittadina dauna, il dipinto donato alla comunità lavellese dall’artista Antonello Di Pinto. Domenica la cerimonia di donazione alla presenza di Vittorio Sgarbi che ha commentato il lavoro artistico di Di Pinto al cospetto di una gremita platea di cultori e semplici curiosi. La Battaglia di Anghiari è il capolavoro di Leonardo Da Vinci con cui si è cimentato Antonello Di Pinto riprodotto su una tela tre metri per due e donato alla popolazione lavellese. «Un’opera grandiosa ed allo stesso tempo misteriosa». Con queste parole l’artista lavellese Antonello Di Pinto ha definito il capolavoro di Da Vinci. Alla manifestazione che ha riscosso un grande successo hanno preso parte il primo cittadino Antonio Annale, rappresentanze di associazioni locali e esponenti del mondo scolastico. L’iniziativa è stata promossa dalla locale sezione della FIDAPA con la presidente Antonella Sibio.L’opera originale è una pittura murale di Leonardo da Vinci, databile al 1503 e già situata nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze, che a causa dell’inadeguatezza della tecnica il dipinto venne lasciato incompiuto e mutilo. Circa sessant’anni dopo, la decorazione del salone venne rifatta da Giorgio Vasari, non si sa se distruggendo i frammenti leonardiani o nascondendoli sotto un nuovo intonaco o una nuova parete: i saggi finora condotti non hanno sciolto il mistero. In realtà, nonostante i disastri, l’opera era stata in gran parte completata, infatti Leonardo ci aveva lavorato per ben un anno con sei assistenti. Malgrado i danni nella parte alta, quindi, questa Battaglia di Anghiari rimase esposta a Palazzo Vecchio per diversi anni. Rubens però, interpretò la parte centrale da una copia o forse dal cartone. Il dipinto di Rubens offre un’idea abbastanza chiara di cosa fosse l’affresco di Leonardo. Oggi l’opera rivive nelle pennellate di Antonello Di Pinto. «Sin dalla fanciullezza – ha commentato Di Pinto – sono stato incline all’arte. Passavo gran parte del mio tempo a disegnare le figure spulciate nei libri di storia dell’arte. Un giorno, mi imbattei in un’immagine della Battaglia d’Anghiari di Leonardo da Vinci ( vers. Rubens ), opera grandiosa e allo stesso tempo misteriosa, e rimasi a dir poco folgorato. Lasciai la matita e m’abbandonai in quella visione magnifica». L’opera di Antonello Di Pinto è stata riprodotta anche in stampe distribuite a cura dell’associazione FIDAPA.
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