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CATANZARO – Entro domenica la Regione dovrà rimodulare il Piano operativo tenendo conto di tutte le prescrizioni indicate del verbale della seduta del 4 dicembre scorso. E dalla lettura della 50 pagine emerge la protesta con autosospensione dei sub commissari Luigi D’Elia (poi dimessosi) e Luciano Pezzi era fondata tant’è che i ministeri vigilanti scrivono che «la Calabria è una regione in Piano di rientro e che è attualmente commissariata. Pertanto l’attuazione del Piano di rientro, ovvero dei Programmi operativi di prosecuzione dello stesso sono specifico obiettivo del commissario e dei sub commissari che lo affiancano, in coerenza con il mandato commissariale del 30 luglio 2010 e in coerenza con la legislazione vigente (….) Pertanto la bozza di Programma operativo inviata deve essere emendata nel senso di esplicitare che il Commissario e i subcommissari sovraintendono all’attuazione del Programma operativo e che il Dipartimento regionale è struttura di supporto alla gestione commissariale per la realizzazione degli interventi previsti dal Programma operativo.» 

Detto questo nel verbale si fa il punto anche sulla situazione economica con una stima di chiusura del 2013 con 76 milioni di euro di disavanzo. Il tavolo verifica anche la proposta inserita nel Piano operativo di rivedere la rete ospedaliera, sopratutto nel cosentino e il centro di cardiochirurgia a Reggio Calabria. Nell’ordine il tavolo continua a chiedere chiarimenti e la soluzione della criticità rispetto al protocollo di intesa tra Bambino Gesù e AO Pugliese Ciaccio. Inoltre esprime «perplessità sulla previsione di erogare attività post-acuzie nell’ambito dei Capt o, come successivamente precisato, nell’ambito degli stessi edifici, sedi di Capt ma in forma indipendente.»

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