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POTENZA – E’ un momento veramente complicato. Si vota di nuovo domenica. Questa volta per eleggere il segretario nazionale del Partito democratico e in Basilicata anche per scegliere i nove delegati per la Direzione nazionale più Speranza che ci entra per diritto da capogruppo del Pd alla Camera dei deputati. Certo sono elezioni solo rivolte a quelli del Pd. Ma nel “gioco” delle Primarie sono interessati la gran parte dei big e delle postazioni amministrative più importanti della Basilicata.

Tanto è vero che  subito dopo le elezioni regionali – che hanno visto la vittoria del centrosinistra, del Pd e di Marcello Pittella – si è passato alle dinamiche per la scelta del nuovo segretario nazionale tra Gianni Cuperlo, Matteo Renzi e Pippo Civati.

Ma non è una questione slegata anche dai livelli amministrativi. In pratica domenica sera il più grande partito della Basilicata probabilmente avrà una nuova maggioranza. E si determineranno nuovi assetti nel già variegato universo delle correnti democratiche.

Un riassetto generale lo si è già avuto con la scelta dei candidati. L’area ex diessina (quasi al completo) si è schierata con Cuperlo con l’appoggio anche di Vito De Filippo e Vito Santarsiero. Con Civati invece stanno essenzialmente giovani. Con Renzi la “galassia” più interessante. Ai rottamatori della prima ora si sono uniti pezzi da 90 del calibro di Gianni e Marcello Pittella (e quindi Braia e Antezza) e i franceschiniani  ovviamente  guidati in Basilicata daSalvatore Margiotta.

Ovvio che l’esito delle Primarie non potrà non avere un ulteriore peso nelle dinamiche complessive non solo interne al Pd e al centrosinitra ma anche ovviamente in chiave governo regionale.

Con tutti questi appuntamenti (in pratica si va avanti così dalla primavera scorsa subito dopo le dimissioni di De Filippo alla regione) è inevitabile che la cronaca e gli stessi protagonisti della politica lucana facciano fatica a stare dietro a tutto.

Da domenica però tutto dovrebbe essere più chiaro. E il pensiero potrà tornare al palazzo della Regione con l’inizio della nuova legislatura.

E si capirà anche meglio tutto il resto. Compreso quanti soldi il Pd riuscirà a donare alle famiglie alluvionate con l’incasso delle urne (il contributo minimo per partecipare alle primarie è di due euro). Non è decollata invece, almeno per il momento la proposta (come hanno già fatto in Sardegna)   del segretario cittadino del Pd di Potenza di creare un fondo per gli alluvionati con i soldi di un anno dei gruppi della Regione. L’unico che si è detto a favore e il neo consigliere regionale, Mario Polese. Gli altri non si sono ancora espressi. Si vedrà.

Ad ogni modo sulla peculiarità del monento si è espresso ieri anche massimo D’Alema attraverso le agenzie: «Le primarie sono una idea straordinaria ma il rischio è che se ne abusi, che ci sia una “primarizzazione” che finisce per logorare il meccanismo». «Sono stato in Basilicata – ha aggiunto D’Alema – e lì la popolazione è chiamata a votare ogni settimana, è stordita. Le primarie – ha concluso – sono una grande iniziativa democratica, ma attenti perchè l’abuso rischia di logorare il meccanismo, una persona normale non può essere chiamata a votare ogni settimana».

s.santoro@luedi.it

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