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POTENZA – A Potenza la ministra Emma Bonino a spingere per i Radicali verso le regionale. Il fatto di ieri. Un altro è che si è appreso della prossima visita di Grillo che arriverà giusto in tempo per chiudere la campagna elettorale. Per il resto tutto sta proseguendo secondo copione senza picchi.
Ma inizia a sedimentarsi una sensazione: il meglio di questa campagna elettorale probabilmente si è già consumato. Sembra paradossale. Probabilmente lo è. Ma dal giorno in cui il Tar ha dato ragione a Marcello Pittella tutto ha perso di interesse. Fino ad allora sono state settimane con tanti colpi di scena uno dietro l’altro. Innanzitutto le Primarie del centrosinistra con la sfida tra Marcello Pittella e Piero Lacorazza che non ha lesinato la sorpresa finale. Poi le polemiche infinite nel Pd con tutto che pareva non scontato. Anche la scissione. Ogni giorno la cronaca politica si arricchiva di particolari inediti. Non a caso la vicenda si è conclusa con l’irruzione di Epifani a garante di un equilibrio che altrimenti non sarebbe stato raggiunto.
Negli stessi giorni anche negli altri campi accadeva di tutto. Nei grillini c’è stata tutta la vicenda delle accuse e delle polemiche con l’esclusione del tenente Di Bello che pure aveva vinto le Primarie online. Nel centrodestra pure si assisteva a colpi di scena e drammi. Fino al “parricidio” mancato per poco di Viceconte nei confronti di Berlusconi andato di scena in diretta nazionale sul voto di fiducia al governo Letta. E sempre nel centrodestra la lunga gestazione per la scelta della coalizione e del candidato non ha lesinato sorprese con i Fratelli d’Italia, per esempio, che dopo aver tuonato per settimane contro il Pdl alla fine hanno ripiegato per il tutti insieme. E con Navazio di Scelta civica sempre a un passo dall’incoronazione prima di trovarsi solo candidato consigliere dietro Tito Di Maggio. Ma è accaduto di tutto con la Sel ad esempio che ha rotto con il Pd e ha deciso per la Murante candidata governatrice solo al fotofinish. Insomma non c’è stato mai da annoiarsi. L’apoteosi si è raggiunta poi, con la presentazione delle liste (mai così tanti aspiranti presidente in lizza) e con l’iniziale esclusione addirittura delle lista del candidato presidente Pittella. Per giorni è stato il delirio, fuori e dentro il Pd, in attesa delle sentenze. Tanti ingredienti tutti insieme per una vera e propria scorpacciata di notizie e di analisi. Troppi forse. Perchè a un tratto è come se fosse scesa la febbre. E ci si è trovati nella più classica delle campagne elettorali. Con i punti dei vari programmi a rappresentare il massimo del brivido e con improbabili manifesti elettorali (e foto al limite della decenza estetica) che campeggiano per strada e sui social network.
Pochi anche i big finora arrivati. Tranne la presenza ormai quasi quotidiana di Pannella e compagna. Ieri è toccato al ministro degli esteri (che è in lista per i radicali), Emma Bonino riempire la cronaca politica locale. La Bonino in conferenza al Teatro Stabile di Potenza ha mischiato “sapientemente” i temi di politica nazionale con quelli di comunicazione elettorale lucana. Questi alcuni dei suoi passaggi: «Il Sud muore ed è malato della stessa malattia dell’Italia: l’assenza di stato di diritto, di democrazia, di giustizia e di trasparenza». E ancora ha aggiunto la Bonino: «La sola presenza dei Radicali in Lombardia e nel Lazio ha portato a una completa rivoluzione, scoperchiando una serie di cose e di azioni. Per questo motivo anche in Basilicata i lucani devono adottare un radicale ed eleggerlo nel Consiglio regionale. Si tratta di una polizza di assicurazione per la legalità e la trasparenza, forse un lusso ma questa regione deve potersela permettere».
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