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POTENZA – Decide Roma. O almeno ci prova. La querelle interna al Pd che è scoppiata domenica durante l’assemblea regionale si trasferisce sui tavoli nazionali.
La situazione solo con i livelli locali non si sarebbe sbloccata. Insomma per tentare di trovare un accordo tra Marcello Pittella che ha vinto le Primarie del centrosinistra del 22 settembre scorso e la maggioranza del Partito democratico di Basilicata – che invece ha votato un documento che limita il raggio di azione dello stesso Pittella in termini di potere decisionale – ieri in tutta fretta è stato fissato un incontro nazionale che si svolge stamane a Roma.
Per organizzare l’incontro ha lavorato il segretario regionale del Pd Vito De Filippo (che è stato eletto proprio durante l’assemblea di domenica scorsa con l’astensione al voto di Pittella). Da quanto è emerso nella giornata di ieri per favorire un passaggio nazionale e per cercare di trovare una soluzione al caso lucano si è speso in prima persona anche il deputato democratico Salvatore Margiotta.
Insomma la “patata bollente” ora passa ai vertici del Pd di Roma che dalle indiscrezioni non vuole assolutamente assistere a una scissione lucana. Si spinge dunque per ritrovare l’unità del partito. Una spaccatura del Pd lucano (sempre considerato fiore all’occhiello delle realtà regionali) non sarebbe un buon segnale per tutto il partito.
E quindi all’incontro di oggi saranno presenti dirigenti nazionali. Non dovrebbe però esserci il segretario nazionale Gugliemo Epifani che ha delegato propri collaboratori. Ovviamente ci sarà lo stesso Marcello Pittella e tutti i big lucani che hanno cariche di prestigio nazionale. Insomma la vicenda non è rimasta confinata ai confini lucani. Ma è chiaro che si tratta dell’ultima “chiamata”. O si trova l’accordo oggi a Roma oppure si andrà alla rottura inevitabile.
Al tavolo sono quindi annunciati tutti i parlamentari lucani democratici, da Roberto Speranza a Vincenzo Folino, da Margiotta a Filippo Bubbico e Maria Antezza. Si giocano anche un partita personale. E ci sarà anche presubilmente il vicepresidente del Parlamento europeo e fratello di Marcello, Gianni Pittella.
E il tentativo estremo di mediazione nasce proprio dalle tante cariche nazionali che i lucani del Pd detengono. In pratica, può il partito regionale che esprime un esponente di spicco al Parlamento europeo, un viceministro e il capogruppo del Pd alla camera dei deputati spaccarsi alla vigilia del voto regionale rischiando di far perdere tutto il centrosinistra? La risposta è scontata. Ma intanto la situazione è nota: l’assemblea regionale ha votato per la composizione delle prossime liste senza alcun consigliere regionale uscente. Marcello Pittella su questa ipotesi (e sul vincolo a comporre una coalizione bloccata) ha fatto saltare la mediazione lucana.
A quanto pare però oggi le posizioni dovrebbero essere un po’ più morbide anche da parte di Folino e Bubbico. Ma anche Pittella che ieri sera ha incontrato i sostenitori delle Primarie (Falotico e i socialisti non Psi tra gli altri) dovrebbe presentarsi al tavolo con un approccio meno duro. Si vedrà. Tra poche ore la verità.
s.santoro@luedi.it
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