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POTENZA – Detto, fatto: chi aveva anticipato la posta in gioco (o una delle poste in gioco) per il governatore nell’accordo su Lacorazza aveva ragione. E a distanza di nemmeno tre giorni dalla candidatura del presidente della Provincia di Potenza alla Primarie del centrosinistra arriva l’ufficializzazione: Vito De Filippo è il nuovo segretario del Partito democratico lucano. Roberto Speranza si è dimesso. Da sei mesi capogruppo alla Camera, e ormai presente più nella capitale che a Potenza, ha deciso solo ora di fare un passo indietro per concentrarsi esclusivamente sull’incarico romano. Ha rimesso il suo mandato al segretario nazionale, Gugliemo Epifani. Che a sua volta ha incaricato il presidente dimissionario. Nessun congresso. L’investitura è arrivata direttamente da Roma. Ed ecco: fatto l’accordo sul candidato governatore, con un paio di incastri a orologeria si apre la strada anche per il presidente della Giunta che il 24 aprile scorso annunciava le sue dimissioni. La nuova nomina non ha nulla a che vedere con le ambizioni romane del presidente e con gli incarichi di governo che prima dell’estate sembravano dietro l’angolo. Per ora De Filippo rimane a Potenza. Alla reggenza di quel partito da cui lui stesso aveva preso le distanze, con la scelta “solitaria” di mandare a casa il vecchio Consiglio. «Un interessante e transitorio servizio», commenta laconico lui. «Inizia davvero un nuovo ciclo politico», aggiunge l’alleato, il senatore Margiotta.
Anche se tutta l’operazione puzza dei soliti vecchi inciuci. Con l’ex governatore che porta a casa un risultato, dopo l’appoggio – impossibile anche solo a pensarsi fino a qualche mese fa – al candidato della parte avversaria del partito. Il fatto che tutto sia avvenuto in pochi giorni poi, contribuisce a rendere ancora opache le manovre degli ultimi giorni. Che chiaramente, oltre alla nomina di De Filippo a segretario regionale, sono servite a riposizionare tutti i tasselli del pazzo puzzle Pd. Ed è la nomina delle prime volte: per De Filippo, che dopo aver seduto per quasi dieci anni sullo scranno più alto di viale Verrastro e dopo una parentesi ancora più lunga alla Regione, è alla sua prima esperienza di incarico dirigenziale all’interno del partito. E per la Basilicata dove, mai fino a questo momento, si erano concentrate nelle mani della stessa persona sia la segreteria che la presidenza. Gli adempimenti formali per il passaggio del testimone sono rimandati al 28 settembre prossimo. Nel frattempo, il candidato prima appoggiato e poi scaricato da De Filippo, Marcello Pittella – protagonista in serata della kermesse di Prima persona al Grand’Albergo, insieme al consigliere Luca Braia – in un’intervista rilasciata ieri manda a dire: «Ci sono amici che devono analizzare la propria coscienza per le scelte che hanno compiuto e che ancora oggi non trovano motivazione e giustificazione. In genere la politica è l’arte dell’impossibile ma penso che in questo caso si sia superato anche l’impossibile». E avverte anche gli elettori: «Attenzione a chi tenta di spacciare il rinnovamento con volto di trentenni che hanno mentalità e modi di agire di centenni». Sul versante opposto, continua senza sosta il tour elettorale dell’altro candidato, Piero Lacorazza, che ieri mattina ha fatto visita all’Agenzia regionale per l’Ambiente. Punto fondamentale del suo programma è il miglioramento del sistema del controllo pubblico ambientale. E proprio dalla sede potentina dell’Agenzia regionale, dove ha incontrato tecnici e personale amministrativo, ha ribadito la necessità di procedure amministrative più trasparenti. Dopo l’implosione quasi rasentata nelle settimane passate, tutti i pezzi del Pd, secondo i consueti schemi, stanno trovando i propri riposizionamenti.
m.labanca@luedi.it
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