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UNA scelta verticistica e d’apparato presa nelle buie stanze lontano dai cittadini e dalle loro esigenze, non può essere definita come l’apertura di un nuovo ciclo politico. E’ inaccettabile, per questo, alla luce di quanto avvenuto nelle ultime ore, che la scelta per la candidatura alle elezioni regionali di novembre, sia passata da accordi combinati a tavolino anziché lasciata all’esito di primarie realmente libere e aperte.
Un fatto ancor più grave perché avvenuto dietro attenta regia del segretario regionale Roberto Speranza, il quale, tradendo il suo ruolo di garante, ha proposto a nome dell’intero Pd e senza alcuna delibera di organi di partito, una precisa candidatura per le elezioni regionali anziché lasciare la scelta ai cittadini.
Questa è una grave forzatura alla libera espressione di tutte le anime del partito, amministratori locali in testa.
Siamo di fronte ad una inammissibile sospensione della democrazia e al perpetrarsi di vecchie logiche mascherate da rinnovamento.
Apprendo dalla stampa, inoltre, che già da lunedì, quegli accordi che hanno determinato alleanze dell’ultima ora fino a ieri impossibili e oggi sbandierate come funzionali ad un’unità di facciata, consegneranno al nostro presidente dimissionario l’incarico di nuovo segretario del partito.
Rispondendo alla richiesta dei cittadini di essere protagonisti nella scelta dei candidati, ho rifiutato fin dall’inizio la logica di primarie farsa, che rischiano di presentare un partito arroccato su metodi ormai fuori dalla storia, ad un elettorato ormai sgomento e stanco per l’ennesimo indecoroso spettacolo.
Ho quindi proposto, sin da ieri, la mia candidatura, non certo per spaccare ulteriormente il partito, ma piuttosto per salvaguardarne lo spirito democratico che porta nel nome.
E’ indubbio, dunque, che quella che si profila nelle prossime settimane non sarà una mera sfida elettorale ma una competizione per la libertà che il sottoscritto intende portare avanti fuori da ogni logica di filiera, insieme a quanti, uomini e donne, anime riformiste e libere, credono che la storia di questa regione possa davvero cambiare.
In moltissimi di noi c’è voglia di partecipare attivamente e liberamente alle scelte politiche del partito, perché torni ad essere degli iscritti.
Ed è a loro che mi rivolgo perché la mia scelta sia la nostra scelta
*Vicepresidente della Giunta regionale
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