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LAMEZIA TERME (CZ) – «Revocare il presidente della Giunta regionale, Giuseppe Scopelliti, dall’incarico di commissario ad acta della Sanità». E’ la richiesta che il Pd rivolge al Governo secondo quanto è stato affermato nel corso di una conferenza stampa che hanno tenuto a Lamezia Terme parlamentari e consiglieri regionali del partito. Il consigliere Carlo Guccione ha sottolineato che la richiesta di revoca di Scopelliti scaturisce dalla lettura della relazione del Tavolo Massicci nelle conclusioni della quale si afferma testualmente che «in merito al gravissimo ritardo riguardo agli interventi connessi all’erogazione delle prestazioni comprese nei livelli essenziali di assistenza anche al fine di evitare che si creino i presupposti di cui all’articolo 2 comme 84 della legge 191/2009, s’invita il commissario ad attuare tempestivamente ogni utile azione necessaria per garantire l’erogazione dei Livelli essenziali di assistenza (Lea) in maniera uniforme sul territorio». 

Con l’annuncio, nel contempo, ha aggiunto Guccione, che «dopo la pausa estiva ci si riserva di effettuare la verifica puntuale delle gravi criticità segnalate. In due anni – ha detto ancora Guccione – nella rete ospedaliera calabrese sono morte oltre 600 persone in più, passando dai 4.266 decessi nel 2010 ai 4.462 del 2011 ed ai 4.866 del 2012. E tutto questo è avvenuto nel pieno del Piano di rientro». 
La deputata Enza Bruno Bossio, nel fare riferimento all’interrogazione sul sangue infetto a Cosenza a causa cui sarebbe da collegare la morte di un pensionato di 75 anni, Cesare Ruffolo, ha chiesto la rimozione del direttore generale dell’Azienda ospedaliera di Cosenza, «richiesta – ha detto – che non è affatto strumentale», aggiungendo che «stanno facendo diventare l’ospedale di Cosenza, per una scelta deliberata, la struttura sanitaria più residuale della Calabria. Se c’è una cattiva organizzazione, gli errori sono matematici. Rispetto a quello che avevamo detto in campagna elettorale sulla sanità, la situazione oggi è ancora più grave». 
Parole, quelle di Enza Bruno Bossio, cui hanno fatto eco quelle del deputato Bruno Censore, secondo il quale «nel rapporto del Ministero della Salute, la Calabria si colloca all’ultimo posto delle regioni d’Italia per il rispetto dei Livelli essenziali di assistenza». 
Il consigliere regionale Demetrio Naccari Carlizzi, da parte sua, ha sottolineato che «la Regione non ha un Piano operativo per la sanità». 
Un quadro della sanità calabrese per il Pd, dunque, tutt’altro che idilliaco e che, ha evidenziato il consigliere Antonio Scalzo, «è frutto del commissariamento e non del Piano di rientro. E’ stata calata in Calabria l’architettura di una nuova struttura sanitaria – ha concluso – senza aver prima organizzato il territorio».
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