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POTENZA – Ufficialmente, fanno notare dal Pd di Potenza, quell’emendamento non è stato preso in considerazione perché privo della copertura finanziaria. «Volendo, si può trovare una soluzione».

Ecco, se ci fosse la volontà si potrebbe trovare un modo per rimettere in discussione il contributo economico alla città di Potenza, e forse anche ai piccoli Comuni in difficoltà e a enti come l’Asi potentino che rischiano il fallimento.

E poco sembra preoccupare che la motivazione ripetuta più volte in consiglio, durante il dibattito sulla manovra finanziaria regionale, tornasse sulla mancanza dei criteri di «indifferibilità e urgenza» per quel contributo.

Come giustificare sei milioni di euro per la città capoluogo, sapendo che la Regione dovrebbe comunque dire “no” a tante altre richieste?

Ma è proprio sul ruolo di capoluogo di Potenza che da più parti, nel centrosinistra cittadino, si batte per sollecitare un ripensamento a viale Verrastro. «C’è ancora tempo. E chiediamo – ha detto ieri il capogruppo del Pd comunale, Gianpaolo Carretta – la convocazione di un nuovo consiglio regionale per discuterne».

Sono tornati a convocare la stampa, ieri, a Palazzo di città, a un paio di mesi di distanza dalla conferenza utilizzata per fare il punto sulle cose da fare e su quelle fatte.

«Ci sono alcuni temi strategici – ha detto Carretta – su cui non è vero che siamo rimasti fermi. È noto che il debito della città sia stato ereditato, ed è un fardello che appartiene a un’intera classe dirigente. Ma questa amministrazione ha attivato una serie di misure importanti per ridurre la spesa e razionale costi e servizi. Con spese di rappresentanza e convenzioni azzerate».

Per questo non accettano che il contributo richiesto per il ruolo che Potenza svolge passi come «un tema di battaglie campanilistiche o di strumentalizzazione politica».

Anzi, il punto, dicono, riguarda entrambi i capoluoghi. «C’è un tema storico che è lo sviluppo delle due città: abbiamo sostenuto corsa di Matera a capitale della cultura 2019, abbiamo accettato che fosse lì la sede della film commission. Ma allo stesso tempo chiediamo che per Potenza sia riconosciuto il ruolo di città centro erogatore di servizi».

Insomma, «i sei milioni di euro non sono una prebenda istituzionale chiesta dal sindaco Santarsiero. Questa città eroga servizi in materia di viabilità, trasporto, spazzatura a una comunità che non è quella di residenti. Ogni giorno Potenza fa i conti con almeno 40mila “abitanti” in più: sono anche spese aggiuntive, non coperte da contributi speciali. Nasce da qui la richiesta, da un ruolo. Non millantando un privilegio».

L’elenco dei luoghi e delle situazioni in cui Potenza “paga” servizi per una popolazione maggiore di quella residenziale comprende uffici, scuole, strutture sanitarie, rifiuti, viabilità, sociale. «Un esempio su tutti: basti pensare al prossimo trasferimento degli uffici del tribunale di Melfi in quello di Potenza, con nuovi cittadini in arrivo, nuovi servizi da gestire, spese da coprire».

Lanciano così un appello al Pd regionale e all’intero centrosinistra. «Ma anche all’intera classe parlamentare di questa città: è un tema di cui, in modo bipartisan, anche a quel livello devono affrontare».

Anche perchè le strade, al momento sembrano solo due. Senza quel contributo, hanno spiegato ieri, l’alternativa è il dissesto.

s.lorusso@luedi.it

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