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POTENZA – Non è bastata una settimana di rinvio. Ieri il Consiglio regionale ha perso gran parte della giornata per limare, discutere, modificare, ritirare una serie di emendamenti infiniti. Di fatto tranne un paio di provvedimenti approvati in mattinata l’assemblea ha iniziato a discutere dell’Assestamento di bilancio dell’ente solo poco prima delle 19.
La Finanziaria estiva è la legge regionale che in pratica aggiusta i conti e le risorse finanziarie a disposizione della Regione rispetto al bilancio di previsione che viene redatto a inizio anno. E’ quella legge in buona sostanza dove trovano spazio anche nuove legge infilate magari all’ultimo momento. In più si finanziano anche nuovi eventuali provvedimenti.
Questo di solito. Ovviamente ieri tutto ha assunto un carattere diverso. Tra “l’amaro” e lo straordinario. Amaro perchè per molti consiglieri regionali quella di ieri è stata l’ultimo appuntamento in Consiglieri. Anche per il presidente della giunta regionale Vito De Filippo è stato probabilmente uno degli ultimi giorni (nell’istituzione Consiglio) da governatore.
Straordinario perchè la massima assemblea regionale per la chiusura anticipata della legislatura (si vota il 17 e 18 novembre prossimo) ha i poteri ridotti. Insomma può occuparsi solo degli atti considerati di “urgenza” e dell’ordinaria amministrazione. Non di più. E su questo c’è stata grande discussione e molte polemiche. Perchè prima di entrare in
aula ieri sera, per il dibattito e poi le votazioni su ogni emendamento e successivamente sui vari articoli, la discussione tra maggioranza e e opposizione e anche tra esponenti dei diversi partiti è stata molto articolata.
Tranciante su questo il giudizio del consigliere regionale del Pdl, Franco Mattia che aprendo il dibattito nel tardo pomeriggio ha attaccato la maggioranza, rea secondo lui, di aver pensato nell’Assestamento ad aggiustamenti già in chiave elettorale.
Ad ogni modo il clima è stato teso. Soprattutto prima della ripartenza dei lavori con i consiglieri della minoranza che hanno aspettato nei corridoi per ore che la riunione dei capigruppo di maggioranza con i membri della giunta decidesse sulle ultime modifiche al maxi emendamento.
I lavori sono proseguiti a oltranza nella notte. Al momento della chiusura del nostro giornale non era chiaro se i lavori sarebbero continuati fino a notte inoltrata o aggiornati a oggi. Per il resto quelli del Pdl avevano avvertito che in mancanza di consiglieri della maggioranza avrebbero lasciato immediatamente l’aula per far cadere la seduta per mancanza di numero legale.
Ad ogni modo ieri c’è stato qualcosa di definito. All’inizio dei lavori infatti, l’assemblea ha surrogato il consigliere regionale Ignazio Petrone (Pd), che ha optato per la carica di presidente della Sel (Società energetica lucana) con Carmine Miranda Castelgrande.
Castelgrande subentrA quindi nei “tempi supplementari” in Consiglio regionale, a Ignazio Petrone (Pd) il quale si è dimesso dalla carica di consigliere regionale optando per la presidenza della Sel (Società energetica lucana). Petrone era a sua volta subentrato a Vincenzo Folino, eletto parlamentare nelle recenti elezioni politiche. La Giunta per le elezioni aveva rilevato la causa di incompatibilità tra la carica di presidente della Sel e quella di consigliere regionale. L’Aula ha votato all’unanimità la presa d’atto delle dimissioni e la surroga di Petrone.
Successivamente l’Assemblea ha approvato a maggioranza (con 14 voti a favore di Pd, Idv, Udc e Sel e tre astensioni di Gaudiano del Gruppo Misto, Mollica dell’Udc e Scaglione dei Popolari uniti, mentre il Pdl non ha partecipato al voto) il disegno di legge della Giunta regionale che detta disposizioni urgenti in materia di attività produttive.
Il provvedimento prevede misure tese a favorire gli operatori economici in difficoltà che hanno ottenuto o chiesto agevolazioni regionali. In particolare stabilisce il differimento dei termini al 31 dicembre 2013 per l’ultimazione di investimenti nel settore turistico – ricettivo finanziati con le leggi regionali 16/1986 e 5/1993; l’accesso alle agevolazioni per i giovani imprenditori fino a 35 anni; il differimento dei termini per gli imprenditori che devono raggiungere gli indicatori occupazionali previsti; la rateizzazione dei crediti (72 rate contro le 36 attuali) di quelle imprese chiamate a restituire il contributo già ricevuto che hanno rinunciato all’investimento o che gli è stato revocato.
Sono intervenuti nel dibattito oltre all’assessore al ramo Pittella e al presidente della terza Commissione consiliare Romaniello, i consiglieri Mollica (Udc), Scaglione (Pu), Navazio e Singetta (Gruppo misto), Straziuso (Pd), Giordano, Pagliuca e Napoli (Pdl).
s.santoro@luedi.it
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