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«La decisione della Consulta che ha decretato la incostituzionalità della riforma e del riordino delle Province, contenute nel decreto Salva Italia, dimostra come il percorso intrapreso dalla Provincia di Matera fosse quello giusto». Così il presidente della provincia di Matera Franco Stella ha commnetato la vicenda. L’ente aveva promosso un ricorso al Tar.
Per Stella si tratta di «un risultato storico per una provincia che non si è arresa e sin dall’inizio ha preferito le argomentazioni al populismo e all’astensione. Con il sostegno – aggiunge – di tutti e 31 Comuni, che attraverso atti deliberativi avevano espresso parere contrario alle decisioni del governo Monti, la giunta provinciale aveva dato il via libera al ricorso al Tar Lazio. Siamo stati i primi in Italia a compiere una scelta che molti definirono coraggiosa, alcuni addirittura inutile, e che oggi si vede riconosciute tutte le sue legittime ragioni nonostante una Regione che non ha ritenuto opportuno procedere».
«Nel ricorso al Tar, ancora in piedi perchè congelato in attesa di decisioni ora chiaramente assunte dalla Corte costituzionale, avevamo evidenziato – sottolinea il presidente del Consiglio provinciale, Aldo Chietera – come la nostra provincia avesse caratteristiche uniche che poco hanno a che vedere con quantificazioni numeriche».
Sul fronte “riforma istituzionale” è intervenuto anche il presidente della Provincia di Potenza, Piero Lacorazza, che è anche presidente dell’Upi Basilicata.
«La sentenza della Corte Costituzionale che boccia la riforma delle Province contenuta nel decreto Salva Italia, in quanto materia non affrontabile con lo strumento del decreto legge, conferma quanto sostenuto da tempo, ovvero la necessità di rispettare i valori della nostra Costituzione, pur non rinunciando alla sfida, prioritaria, di uno Stato che va riformato, reso più snello, efficiente e meno costoso. Questa sfida – ha continuato – riguarda tutti. La Corte Costituzionale ha smascherato il tentativo di utilizzare l’eliminazione delle province come arma di distrazione di massa, capace di sviare l’attenzione dalla mancanza di un costruttivo e necessario processo di riordino degli enti di area vasta e del sistema delle autonomie locali. Si affronti ora – ha concluso Lacorazza – in maniera seria la riforma dello Stato, partendo da fabbisogni e costi standard per definire ‘chi fa cosà, eliminando inutili sovrapposizioni ed assicurando al cittadino servizi adeguati a costi sostenibili».
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