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COSENZA – Sono trascorsi venti giorni dall’apertura della crisi a Palazzo dei Bruzi – con la frattura tra il sindaco Occhiuto e la vice, Katya Gentile – e del rimpasto di giunta, annunciato di ora in ora, non c’è ancora traccia. Quello che è certo, invece, è che il toto-nomi continua ad arricchirsi, segno che all’interno del Pdl la soluzione non è proprio dietro l’angolo. Il sindaco, del resto, la crisi (che per lui non è politica, semmai riconducibile alla rottura «personale» con il suo ex vice) ha deciso di risolverla affidando al Pdl un contingente di cinque posti in giunta. Lui valuterà i nomi che gli saranno sottoposti, ma la spartizione cencelliana tra correnti dovrà sbrigarsela il partito. E non è opera semplice perché qui le componenti (e i maggiorenti) superano i posti a disposizione.
Ci sono i gentiliani, i manciniani, i morroniani, gli uomini vicini a Magarò, a Chiappetta, a Orsomarso. E se qualcuno obietta all’altro che forse qualche postazione ce l’ha già, l’altro è pronto ad esibire i numeri in Consiglio. Nel Pdl, al momento, il gruppo più numeroso è quello di Morrone. Conta il presidente del Consiglio, Luca (Morrone), e Francesco De Cicco, ma nella sua orbita ruotano anche Francesco Spadafora e Antonio Ruffolo e non si esclude qualche arrivo dall’opposizione. A fronte di questa espansione, come negargli almeno un assessorato? E poi c’è Giampaolo Chiappetta, capogruppo regionale del Pdl. Lui in aula un consigliere ce l’ha ed è Claudio Nigro.
La logica dei numeri cosa dice in casa Pdl? Perché lui non ha un assessorato e Salvatore Magarò, che non ha consiglieri, esprime in giunta l’assessore Marina Machì? Cencelli direbbe che il ragionamento non fa una piega. Magarò a Scopelliti e ai vertici provinciali del partito ha fatto sapere già che lui non ragiona così e che quando ha caldeggiato la nomina della Machì lo ha fatto per le sue competenze. Sta di fatto che in queste ore – e torniamo al toto-nomi che si arricchisce – il posto della Machì è messo in dubbio dalle richieste di Chiappetta che ha già avanzato la candidatura per il suo gruppo: si tratterebbe dell’avvocato Manfredo Piazza. Questo sembra il principale nodo che il Pdl è chiamato a risolvere in queste ore.
Per il resto, lo schema di divisione sembra confermato. Orsomarso mantiene in giunta Luciano Vigna – che la riconferma l’ha guadagnata sul campo – mentre Mancini indicherebbe il consigliere comunale Carmine Manna. Il nome che circola in quota Morrone è quello di Nicola Mayerà, mentre Gentile, deposte (forse) le armi, porterebbe in giunta un suo fedelissimo, il coordinatore cittadino Franco Perri.La giunta, a vederla così, sembra fatta. Restano, certo, dei passaggi per nulla insignificanti. Occhiuto deve decidere quale assessore dell’Udc congedare, per far posto ad un quinto assessore del Pdl. Poi dovrà fare il punto sulle deleghe. Vizza ha lasciato Manutenzione e sport, Katya Gentile i Lavori pubblici, l’emergenza casa e il cimitero. Infine, dovrà verificare se questa nuova squadra potrà garantirgli davvero e senza sorprese i numeri in Consiglio.
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