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CATANZARO – Traspare soddisfazione dalle parole del presidente della Regione, nonche coordinatore regionale del Pdl, Giuseppe Scopelliti, in relazione al risultato elettorale che in Calabria ha visto la coalizione di Centrodestra vincere tanto al Senato quanto alla Camera. «Siamo il primo partito con un grande risultato al Senato, un risultato inaspettato anche alla Camera che ci consente di dire che per lo 0,38% non abbiamo vinto queste elezioni politiche. In Calabria – ha aggiunto Scopelliti – abbiamo conseguito un grande risultato stravincendo al Senato in una situazione in cui tanti ci davano per spacciati. Abbiamo dimostrato così che la gente ha premiato il buongoverno della Regione davanti ad un centrosinistra che ha fortemente voluto mettere in discussione il governo regionale non parlando di temi nazionali. Insomma, abbiamo fatto la nostra partita dimostrando che la gente è molto più avanti e ha saputo leggere bene le dinamiche che sono state mese in campo». Per Scopelliti «la maggioranza regionale esce molto più forte da queste elezioni: si tenga conto che mai nessuno dopo tre anni e altrettante tornate elettorali ha vinto come abbiamo vinto noi. Questo è un dato storico per la Calabria. Fino ad oggi un governo regionale dopo un anno riusciva a vincere le elezioni seguenti; dopo due anni cominciava a barcollare mentre a tre anni non c’era mai arrivato nessuno. Noi ci siamo riusciti e, anzi, abbiamo vinto bene sia alla Camera che al Senato ottenendo la maggioranza sul territorio regionale. Questo risultato è motivo di soddisfazione e rappresenta una grande iniezione di fiducia che ci viene trasmessa. Adesso c’è un grande lavoro da fare: noi chiediamo solo che ci sia concessa la serenità di lavorare e che non ci siano più queste tensioni, queste aggressioni, queste delegittimazioni e questa ferocia che è stata messa in campo non soltanto dalla politica. Vorremmo – conclude – che anche su altri livelli ci fosse la comprensione e la possibilità di far lavorare un gruppo dirigente». Parlando poi di Grande Sud, Scopelliti ha aggiunto che si tratta di «un altro risultato che fa piacere e che la dice lunga su questa grande coesione del gruppo e sull’idea della partita che ci siamo giocati. Pensavamo che in tutte le regioni del mezzogiorno – ha aggiunto Scopelliti – Grande Sud facesse risultato, ci avevano detto così e invece abbiamo dimostrato come la Lista Scopelliti presidente è riuscita con il suo capogruppo ad eleggere il senatore, l’unico in tutta l’Italia».
IL COMMENTO DEL CENTROSINISTRA.
Da parte sua Alfredo D’Attorre, neo deputato del Pd e commissario regionale del partito di Centrosinistra esprime «un sentimento duplice: da un lato la preoccupazione per la tendenza di fondo che emerge dal dato nazionale e meridionale. Ma dentro questo dato c’è anche quello calabrese dove abbiamo quasi annullato l’enorme divario che ci separava dal centrodestra. E questo è un dato in controtendenza anche rispetto ad altre regioni meridionali. Inoltre, con la sola eccezione, purtroppo, di Bruno Villella a Cosenza, tutti candidati usciti dalle primarie per posti eleggibili sono stati eletti». D’Attorre rigetta ogni «interpretazione in chiave prettamente localistica del risultato» definendola «fuori luogo» e aggiungendo che «in ogni caso bisogna avere sempre come punto di riferimento i dati di partenza del 2010. Queste sono elezioni politiche e dobbiamo partire dal dato nazionale altrimenti rischiamo di trasformarle in amministrative». D’Attorre riconosce poi che «il centrodestra ha recuperato parte dei voti dall’astensionismo e Grillo è cresciuto pescando prevalentemente nell’elettorato di centrosinistra che forse, ritenendo ormai superato il pericolo Berlusconi, ha preferito dare un segnale di rottura. Questo ha prodotto in Italia e nel Mezzogiorno risultati molto diversi da quelli immaginati. Penso a Campania, Puglia e Sicilia, in cui si riteneva probabile la vittoria del centrosinistra al Senato e invece si ha una prevalenza netta del centrodestra con un distacco in alcuni casi molto evidente. Dentro questo dato, c’è il segnale della Calabria, in cui c’è la maggiore capacità di recupero». Insomma per D’Attorre pur avendo perso il Pd avrebbe vinto perché «la Calabria era la regione cui il divario era più ampio: circa il 30% nel 2010 e anche nel 2008 avevamo perso nettamente. Abbiamo ridotto il divario all’1,5% al Senato. Siamo in una situazione in cui abbiamo riequilibrato i rapporti di forza». Infine per quanto concerne le liste, il commissario del Pd chiede «rispetto per gli elettori. Anche perchè non credo che i calabresi siano stati spinti a votare Pdl per far eleggere Scilipoti». Tuttavia, D’Attorre non ha mancato di rilevare, in relazione alla campagna elettorale, che «campagne perfette non esistono e forse avremmo potuto fare meglio certe cose. Però se si confronta il dato della Calabria con altre in cui c’era un divario minore con il centrodestra o addirittura governavamo da lungo tempo come in Puglia o avevamo vinto recentemente alle regionali come in Sicilia, comparativamente il dato della Calabria mi pare il più incoraggiante del centrosinistra. Qualcuno ha sottolineato l’arretramento del Pd rispetto al 2008 ma era un’altra era politica. E poi, il Pdl, rispetto alle politiche di 5 anni fa perde 17 punti. Se guardiamo alle regionali, la crescita del Pd è visibile».
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