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CATANZARO – Beni provenienti dalle antiche gestioni Esac, Gil, Apt, Casmez, Agensud. Immobili del demanio ferroviario trasferiti con legge dello Stato. Ma, anche, beni provenienti da lasciti, e transazioni immobiliari di diverso tipo. Tutti ricadenti nelle cinque province calabresi e dal valore fino ad oltre 1 milione di euro. Contro l’indebitamento pubblico ormai galoppante la Regione Calabria procede come un treno nell’opera di riordino, gestione e valorizzazione del patrimonio immobiliare regionale. E, sulla scorta di due delibere di giunta che, a novembre del 2010, avevano dato il via libera al Piano delle valorizzazioni ed alienazioni degli immobili di proprietà della Regione Calabria, rispettivamente relative agli esercizi 2011 e 2012, adesso il nuovo Esecutivo targato Scopelliti porta la pratica al traguardo e approva anche l’elenco che costituisce in prima stesura il Piano delle valorizzazioni ed alienazioni immobiliari della Regione Calabria per l’esercizio 2013, che contempla 78 voci, tra beni già valutati ed immobili e terreni da stimare (ne riferiamo a lato, ndr). La relativa delibera è già partita alla volta degli enti competenti per l’adozione dei primi provvedimenti, ferma restando la possibilità di integrare l’elenco allegato con l’inserimento di nuovi beni immobili, suscettibili di valorizzazione o dismissione, secondo le esigenze contingenti ravvisate dall’Amministrazione regionale, nonchè secondo quanto potrebbe essere eventualmente stabilito all’esito delle concertazioni da promuovere con l’Agenzia del demanio e gli altri Enti pubblici interessati. In allegato anche l’elenco dei beni in gestione a Ferrovie della Calabria e ritornati in mano alla Regione in seguito al definitivo passaggio dallo Stato previsto dalla legge per quei terreni e fabbricati fatti oggetto di richieste di concessione o di acquisto. Insomma, per dirla con l’assessore regionale alla Programmazione e al Bilancio, Giacomo Mancini, che ha proposto l’approvazione del Piano, la delibera di giunta in questione rappresenta un «passo importante nel contrasto alle notevoli difficoltà del contesto economico nazionale e globale, con l’utilizzo ottimale delle poche risorse a disposizione, così messe al servizio del territorio calabrese». Ma – c’è sempre un ma – c’è qualcuno che non la pensa affatto così, perché andando a spulciare nell’elenco dei beni troviamo anche un terreno ubicato a Paola e già finito al centro di una denuncia che parla di un’alienazione avvenuta a favore dell’erede di chi lo aveva avuto in concessione nonostante sullo stesso fossero state riscontrate opere di trasformazioni in assenza dei relativi pareri della Sovrintendenza necessari per i vincoli esistenti. Aspetto rispetto al quale la stessa Sovrintendenza pare abbia già chiesto lumi alla Regione.
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