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LAMEZIA TERME – Angela Napoli si è dimessa da Futuro e libertà, il partito di cui era stata una delle fondatrici assieme a Gianfranco Fini e per il quale rivestiva la carica di segretario regionale. Le sue dimissioni rischiano di produrre effetti non prevedibili. Un epilogo già scritto, vista la piega che le dinamiche interne al partito avevano preso negli ultimi mesi. A fronte del sostegno più volte dichiarato di Gianfranco Fini (poco convinto sul piano pratico), il vicepresidente Italo Bocchino ha lavorato giorno dopo giorno per fare terra bruciata attorno alla parlamentare, sostenendo a spada tratta il suo grande rivale Francesco Grandinetti. La recente nomina di quest’ultimo a responsabile della “lista dei mille”, varata ad Arezzo, senza che proprio lei, nella qualità di segretario regionale, sapesse nulla, non poteva restare senza conseguenze. Così come la nomina di un esponente del partito nella giunta provinciale di Crotone: «Una decisione presa da Bocchino contro il mio consenso e quello della maggioranza del coordinamento regionale. Un comportamento lesivo della mia dignità e di quella di numerosi militanti». Non solo. Italo Bocchino ha sempre tenuto aperto il dialogo con Scopelliti, nemico giurato della Napoli: «Il governatore ha chiesto al vicepresidente del partito la mia testa politica, e si è lavorato in alcuni settori di Fli per consegnargliela su un piatto d’argento». Ancora. Non è stata digerita la recente apertura al pdl da parte dei vertici nazionali del partito: «Alfano ha dichiarato che non si candiderà alle primarie in caso di presenza di indagati nella competizione. Siamo alla farsa visto che proprio Alfano in parlamento copre collusi, indagati ed addirittura condannati. Un indirizzo che rende impossibile ogni forma di confronto».
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