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CATANZARO – L’impatto del decreto sulla spending review sulla sanità calabrese sarà devastante, i correttivi sarebbero opportuni ma al momento non scontati. In due anni il fondo sanitario regionale si ridurrà di 100 milioni di euro (circa 35 già quest’anno) a cui vanno aggiunti tagli per oltre 30 milioni di euro. Secondo stime applicate ai dati storici del 2011,
Significativo il dato sui posti letto. La Regione Calabria, con il riassetto della rete ospedaliera (decreti 18 e 106), è già sotto di circa 1000 unità rispetto agli standard nazionali precedenti: per i casi acuti con le indicazioni della spending review prevedevano un decremento da 7.000 a 6.000 ma con il piano di rientro in Calabria il numero è stato portato a 5.000.
Allarmante anche la prospettiva sulle voci di costo: per rientrare nei parametri sarà impensabile ridurre la quota ticket, che in Calabria però è già la più alta d’Italia. E si prospetta una stretta anche per i privati che offrono servizi non sanitari alle strutture ospedaliere.
SULL’EDIZIONE CARTACEA DEL QUOTIDIANO, LE CIFRE DETTAGLIATE E L’ANALISI DEGLI EFFETTI A FIRMA DI ADRIANO MOLLO
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