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REGGIO CALABRIA – «Occorre correggere al più presto il testo del Decreto legge ‘Cresci Italia’ che contiene misure di riforma per la giustizia civile. È contro ogni logica di funzionalità che in Calabria, infatti, solo nel distretto giudiziario della Corte d’Appello di Catanzaro sia prevista l’istituzione del Tribunale delle Imprese. In questo senso, condivido pienamente il pensiero dell’avv. Alberto Panuccio, presidente dell’Ordine degli avvocati di Reggio, che ha avuto il pregio di rendere pubblica l’anomalia». È quanto afferma il vicepresidente del Consiglio regionale, Alessandro Nicolò.   «Sono d’accordo con l’esigenza che i Tribunali delle Imprese partano nei tempi previsti, e cioè entro il prossimo mese di settembre – sostiene Nicolò – dato il carattere di alta specializzazione da cui dovrebbero scaturire decisioni rapide ed affermare al meglio la certezza del diritto, ma appare francamente monca la scelta di istituire affidare solo nella Corte d’Appello di Catanzaro questa nuova forma di ordinamento.  Le intenzioni del legislatore di istituire sezioni ‘specialì dei tribunali civili, finalizzati alla gestione del diritto commerciale e societario, che dovrebbe ridurre i tempi della giustizia civile, almeno per quanto riguarda le controversie di diritto commerciale e societario, sono condivisibili totalmente. Quanto invece va attentamente rivalutato è il criterio di distribuzione di tali ‘sezionì».   «Non si tratta di questioni campanilistiche – sottolinea Alessandro Nicolò – ma di carattere strettamente funzionale, tenuto conto che nel distretto giudiziario reggino, oltre il Tribunale di Reggio Calabria, gravano anche i Tribunali di Palmi e Locri, e dove il contenzioso relativo alle imprese è pesante non meno che in altre realtà. In questo senso, sono solidale con le proteste attuate dagli avvocati a livello nazionale e locale, che hanno esteso le loro giuste critiche al Decreto voluto dal Ministro Paola Severino che, tra l’altro, introduce procedimentalità particolarmente gravose, sotto il profilo dei costi del giudizio, per il cittadino. È necessario, dunque, che i parlamentari calabresi alzino da subito la loro attenzione per correggere una disattenzione che comporterebbe gravi conseguenze tra gli imprenditori e gli operatori del diritto del distretto giudiziario di Reggio Calabria».

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